Ebreo di Brooklyn, Aaron Copland è con Charles Ives la personalità musicale più significativa apparsa negli Stati Uniti nella prima metà del nostro setolo. Se Ives rappresenta il filone pionieristico, totalmente votato all'avanguardia, proseguito da Cage, Copland, col suo intelligente assorbimento dei linguaggi autoctoni (blues, jazz, canto popolare) e l'ampia produzione per il teatro e il cinema, incarna la vocazione "popolare" della musica americana.
In particolare i tre balletti Billy the Kid, Rodeo e Appalachian Spring composti fra il 1938 e il 1944, ne hanno fatto l'interprete più accreditato in campo musicale della mitologia West. In realtà queste opere non esauriscono affatto la complessa personalità di un musicista "colto" come Copland, allievo a Parigi di Nadia Boulanger, profondo conoscitore delle avanguardie europee - Stravinsky, in primo luogo, ma anche Bartók e Schönberg -. Sua è per esempio l'applicazione del metodo seriale a un materiale non strettamente dodecafonico in un'opera di grande rigore costruttivo come le Variazioni per pianoforte del 1930.
A partire dagli anni '50 l'interesse di Copland per la voce umana, fino ad allora assai scarso, si fa via via più intenso e culmina nei Twelve Poems of Emily Dickinson per voce e pianoforte in cui rivela una straordinaria affinità spirituale con il mondo poetico sofferto e solitario della poetessa del New England.
In questo clima di fervido entusiasmo per le possibilità espressive della voce sono da iscrivere le due serie di Old American Songs (1950 e 1952), di cui esistono anche versioni con orchestra e corali. Si tratta di canti della tradizione ottocentesca, tipico frutto di quella "ingenuità" pionieristica della prima Confederazione, da collegare - come nel caso di Long time ago che trae origine da una melodia del folklore negro - alle comunità religiose degli Shakers, fiorenti nel ventennio 1840-60.
Giulio D'Amore
LONG
TIME AGO On the lake where droop'd the willow Long time ago, Where the rock threw back the billow Brighter than snow, Dwelt a maid beloved and cherished By high and low, But with autumn leaf she perished Long time ago. Rock and tree and flowing water Long time ago, Bird and bee and blossom taught her Love's speli to know, Whilc to my fond words she listen'd Murmuring low, Tenderly her blue eyes glisten'd Long time ago. |
TANTO
TEMPO FA Sul lago dove sì piegava il salice tanto tempo fa, dove lo scoglio respìngeva l'onda più lucente di neve, viveva una fanciulla diletta, e cara ovunque e da tutti, ma con le foglie d'autunno morì tanto tempo fa. Scoglio, albero, acqua corrente tanto tempo fa, uccello, ape, fiore le appresero a conoscer l'incanto d'amore; ascoltando le mie tenere parole mormorate a bassa voce teneri rifulgevano i suoi occhi azzurri tanto tempo fa. |
(Traduzione di Olimpio Cescatti) |