Danza internazionale per eccellenza, il valzer verso il 1830 guidava le gioie di ogni salone europeo. La critica ha visto nei valzer di Chopin un cedimento al gusto di moda. Ma fra Schubert e Strauss nessun valzer è rimasto nella memoria ad eccezione di quelli di Chopin. Ed anche nei valzer più legati allo spirito della danza, Chopin dà alla sequenza dei couplets una nuova dimensione formale, sia essa il gesto concertistico, o quello del racconto di una avventura del gran mondo borghese. Il valzer in mi minore, composto intorno al 1830, è fra tutti quello più collegato al concertismo da salone. L'equilibrio degli effetti è impeccabile. Una musica funzionale, estremamente pianistica, offerta a diversi jeux de finesse interpretativi, rimasti memorabili nelle esecuzioni di Arturo Benedetti Michelangeli.
Gioacchino Lanza Tomasi