Italia, op. 11

Rapsodia in due parti per orchestra

Musica: Alfredo Casella (1883 - 1947)
Organico: orchestra
Composizione: 1909
Prima esecuzione: Parigi, Salle Gaveau, 23 aprile 1910
Guida all'ascolto (nota 1)

«Italia», poema rapsodico per grande orchestra, fu composta nel 1909 ed eseguita per la prima volta sotto la direzione dell'autore nella Sala Caveau a Parigi il 23 aprile 1910. Il lavoro, ohe appartiene allo stesso periodo della «Sulte in do maggiore» e del «Convento veneziano», risente del primo stile di Casella, espresso con quella spensierata allegria ritmica e quella popolaresca semplicità diatonica che avrebbero trovato nella «Giara» (1924) il punto d'incontro più felicemente riuscito.

Così ha scritto Casella a proposito di questa rapsodia: «Il compositore ha voluto evocare in quest'opera due degli aspetti più caratteristici dell'Italia meridionale: quello tragico della Sicilia, dell'isola vulcanica dalle vaste zone desertiche arse da un sole torrido, e dalla vita superstiziosa e febbrile; l'altro, quello di Napoli e del suo golfo, pieno invece della più esuberante forza di vita e della più spensierata allegria». l'autore rielabora liberamente alcuni temi popolari, come ad esempio la canzone dei zolfatari dopo l'agitato inizio dell'orchestra oppure la dolce melopea in mi maggiore del corno inglese, che è un canto udito durante la processione del Venerdì Santo a Caltanissetta, o ancora, la frase in la bemolle maggiore del fagotto accompagnato dalle arpe, che rievoca un canto scherzoso delle pescatrici trapanesi.

Nella seconda parte della rapsodia Casella utilizza come elemento folcloristico ed emblematico di vita napoletana il tema di «Funiculì funiculà» (del resto lo stesso Richard Strauss impiegò questa canzone nella sua giovanile suite «Aus Italien») e non esita ad inserire in questo lavoro, che si conclude con una brillantissima coda, le cadenze melodiche di «A marechiaro» e «Lariulà», rispettivamente di Paolo Tosti e Mario Costa.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Basilica di Massenzio, 18 luglio 1969


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Ultimo aggiornamento 25 aprile 2013