Il voivoda, op. 78

Ballata sinfonica in la minore

Musica: Petr Ilic Cajkovskij (1840-1893)
  1. Allegro vivacissimo (la minore)
  2. Moderato a tempo I (mi bemolle maggiore)
Organico: 3 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, tamburo militare, celesta, arpa, archi
Composizione: settembre 1890 - Frolovskoje, 4 ottobre 1891
Prima esecuzione: Mosca, Società Musicale Russa, 18 novembre 1891
Edizione: Beljaev, S. Pietroburgo, 1897

Cajkovskij ha distrutto il manoscritto. La composizione è stata ricostruita sulla base delle parti orchestrali utilizzate nella prima esecuzione.
Ispirata dal poema polacco di Adam Mickiewicz non è da ricollegare all'opera omonima.
Trascritto nel 1891 circa per pianoforte solo con il titolo "Aveu passionné"
Guida all'ascolto (nota 1)

Voevoda fu la penultima composizione di Ciajkovskij, prima della Sinfonia n. 6. Nacque dopo gli eventi importanti, la rottura definitiva con Nadjeshda von Meck, il completamento del balletto Lo Schiaccianoci (per il quale Ciajkovskij aveva fatto venire da Parigi la celesta, di nascosto, prima che la conoscessero Rimski o Glazunov), il viaggio negli Stati Uniti del 1891. Fu l'epoca nella quale, dopo la morte della sorella Alexandra, Ciajkovskij ripose tutta la sua affezione nel figlio di lei, Bob Davydov, il dedicatario della Patetica.

L'argomento del Voevoda, una ballata sinfonica, non ha nulla in comune con quello dell'omonima opera: l'una, tratta da un lavoro di Ostrovskij, Un sogno sul Volga, e su libretto dello stesso, fu la prima opera di Ciajkovskij, rappresentata nel 1869 a Mosca per cinque sere, e poi distrutta; l'altro, su argomento tratto da Puskin, venne terminato nel 1892 ed eseguito con scarso successo, tanto che l'autore distrusse la partitura, ricostruibile sulle parti d'orchestra. Nella ballata sinfonica si descrive il ritorno del vecchio voevoda, un capo militare, dalla guerra; è stato tradito dalla moglie, e ordina al fedele seguace di uccidere la coppia colpevole. Costui esita, e uccide il suo capo.

Claudio Casini


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 16 novembre 1975

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Ultimo aggiornamento 10 gennaio 2014