Sérénade mélancolique in si bemolle minore, op. 26

Versione per violino e pianoforte

Musica: Petr Ilic Cajkovskij (1840-1893)
Organico: violino, pianoforte
Composizione: febbraio 1875
Edizione: Jurgenson, Mosca, 1876
Guida all'ascolto (nota 1)

Nonostante l'immenso successo di pubblico che ha sempre sorretto ovunque, in terra russa e fuori, la sua ricca opera teatrale, sinfonica e cameristica, Cajkovskij è stato spesso guardato con diffidenza e con un certo distacco dalla critica, che si è lasciata fuorviare da preconcetti polemici nei confronti di un artista ritenuto a torto di gusto salottiero ma che invece aveva una forte personalità musicale. Si è voluto contrapporre, con forzature a volte arbitrarie, il creatore della "Patetica", sensibile alle squisitezze formali e alle eleganze melodiche della tradizione musicale occidentale, allo storico "gruppo dei cinque" considerato la punta avanzata della cultura musicale russa ottocentesca, improntata ai modi melodico-ritmici del canto popolare. È vero che la strada percorsa dal "gruppo dei cinque" fu diversa da quella imboccata da Cajkovskij, il cui temperamento eclettico e morboso fu suggestionato sin dal periodo degli studi giovanili dagli esempi di Mozart, di Schumann, di Liszt e dell'opera italiana e francese, ma non si può negare una componente slava, se non un russismo autentico, nella musica cajkovskiana, riconoscibile nella natura stessa della melodia, spesso malinconicamente meditativa, e in quel descrittivismo sentimentale e pittoresco che si ritrova nella migliore arte di Musorgskij e Rimskij-Korsakov. Certamente, in misura maggiore di questi ultimi due autori, in Cajkovskij c'è una accentuazione più spiccata verso l'effusione lirica e i languori elegiaci, frutto di una inquietudine interiore derivante dalla crisi degli ideali romantici, ma bisogna riconoscere che questo singolarissimo e originale musicista ha saputo esprimere una tematica esistenzialista legata saldamente alla cultura del suo paese e principalmente alla poesia tormentata e dai complessi risvolti psicologici di Lermontov e di Puskin.

E proprio questo senso intimamente e morbosamente lirico si può cogliere nella Sérénade mélancolique in si bemolle minore op, 26, che fu scritta tra il gennaio e il febbraio 1875 ed eseguita a Mosca il 16 gennaio 1876 dal violinista Adolf Brodsky. La versione originale del pezzo è per violino e orchestra; stasera la Serenata viene offerta nell'edizione per violino e pianoforte, a volte inserita nei programmi di musica da camera. Si tratta di una breve pagina (dura poco più di 8 minuti) in tempo Andante e in forma tripartita, dal carattere di "valse triste". La linea melodica è semplice e scorrevole, con qualche puntata virtuosistica del violino, ma ciò che colpisce è l'atmosfera funerea e di struggimento sentimentale così ben evidenziato dalla personalissima inventiva armonica di Cajkovskij.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 2 febbraio 1990

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Ultimo aggiornamento 1 luglio 2012