Quartetto per archi n. 1 in re maggiore, op. 11


Musica: Petr Ilic Cajkovskij (1840-1893)
  1. Moderato e semplice (re maggiore)
  2. Andante cantabile (si bemolle maggiore)
  3. Scherzo. Allegro non tanto e con fuoco (re minore)
  4. Finale. Allegro giusto (re maggiore)
Organico: 2 violini, viola, violoncello
Composizione: febbraio 1871
Prima esecuzione: Mosca, Bolscioj Sal Konservatorii, 28 marzo 1871
Edizione: Jurgenson, Mosca, 1872
Dedica: Sergei Aleksandrovich Rachinskii
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Opera matura è il primo dei tre Quartetti veri e propri, opera 11, la cui origine è certo solo apparentemente casuale. Alla stesura della partitura Cajkovskij si dedicò nel 1871 per colmare necessità materiali; sotto lo stimolo di aumentare le proprie entrate egli accolse il suggerimento dell'amico Nikolaj Rubinstein di realizzare una serata concertistica di sue musiche, e determinò di destinare a tale serata appunto un Quartetto, in mancanza della disponibilità di un'orchestra. Svoltosi il 28 marzo 1871, il concerto, al quale presenziò fra gli altri Turgenev, si componeva anche di numerosi brani vocali e pianistici, e riscosse un caloroso successo.

Quasi l'intero Quartetto fu realizzato seguendo il punto di vista "astratto" di un autore "classico". Il Moderato e simplice iniziale si sviluppa infatti in una nitida e ben articolata forma sonata; si impone immediatamente, con la dolce cantabilità del primo tema, intonato omofonicamente dai quattro strumenti, il talento melodico del compositore; il secondo tema si pone in un rapporto non oppositivo, ma di derivazione dal primo; lo sviluppo è percorso in gran parte dalle peregrinazioni di un breve frammento ascendente, che viene poi sfruttato nella ripresa del primo violino per compiere garbati ricami nella riproposta del tema iniziale; una coda brillante chiude il movimento.

In seconda posizione troviamo l'unico movimento "eccentrico", un Andante cantabile destinato a divenire celebre (Cajkovskij, una quindicina d'anni più tardi, lo trascrisse per violoncello e orchestra d'archi; e si dice che, nell"ascoltarlo, Tolstoj avesse pianto di commozione). L'eccentricità consiste nell'adozione di una melodia popolare, raccolta dall'autore a Kamenka, che viene proposta in quattro strumentazióni diverse; nella sezione centrale l'autore affida al primo violino una melodia discendente di propria invenzione. Segue un brillante Scherzo un ritmo di valzer, con un Trio segnato dal pedale ostinato del violoncello. Il Finale. Allegro giusto, è nuovamente in forma sonata, ed è il movimento più virtuoslstico; quasi un diversivo è la seconda idea di sapore "russo" (esposta dalla viola e affidata nella riesposizione al violoncello); mentre il ruolo principale è quello del ritmo incisivo del primo tema, che percorre quasi interamente il tempo e chiude il Quartetto in una coda serratissima.

Arrigo Quattrocchi

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Il Quartetto in re maggiore di Ciakowski viene eseguito assai di rado, nonostante il fatto che il suo secondo movimento, Andante cantabile, sia diventato — sotto la veste di svariate trascrizioni, anche per orchestra — uno dei brani più popolari del suo autore. Il tema di quest'Andante cantabile è desunto dalla melodia, popolare russa «Vania siede sul divano e fuma una pipa». Ciaikowski l'aveva inteso e notato nell'estate del 1869 nella campagna di Kamenka dove stava trascorrendo le sue vacanze.

«Nella struttura, nello sviluppo e nello sfruttamento delle risorse strumentali l'Andante cantabile non è tanto interessante quanto il movimento di apertura e non supera neanche l'ultimo. Ma l'elaborazione del canto popolare Vania siede sul divano è tale da essere sufficiente di per se stessa ad affermare per decenni il nome di un compositore. In essa Pietro Ilyitch dà il modello dell'elaborazione chiaroscurale di una melodia intrisa di una impersonale, commovente malinconia. La melodia come egli l'armonizzò resiste alla trascrizione per ogni complesso e sia pure una swing-orchestra, e la sua popolarità non infirma la sua bellezza evocativa nella stesura per i quattro strumenti per i quali Ciaikowski la scrisse originariamente». (A. Weinstosk).

Il Quartetto op. 11 fu eseguito il 28 marzo 1871 a Mosca nel quadro del primo concerto dedicato interamente a musiche di Ciaikowski, concerto che, anche per la presenza della personalità più celebre della Russia di allora, Ivan Sergeyevitch Turgeniev, valse ad affirmare definitivamente il compositore. Sei anni più tardi Leone Tolstoi, durante una visita a Mosca ascoltò la versione orchestrale dell'Andante cantabile. Di queste audizioni Ciaikowski rende conto nel suo diario: «mai in vita mia, mi sentii così lusingato e fiero della mia abilità creativa come nel momento in cui Tolstoi, il quale sedeva accanto a me, ascoltava l'Andante con le lagrime che gli scorrevano sul volto».

Roman Vlad


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 19 febbraio 1993
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana;
Roma, Teatro Eliseo, 7 gennaio 1957

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Ultimo aggiornamento 6 novembre 2019