Missa brevis in re maggiore, op. 63

per coro di voci bianche e organo

Musica: Benjamin Britten (1913 - 1976)
  1. Kyrie
  2. Gloria
  3. Sanctus-Benedictus
  4. Agnus Dei
Organico: coro di voci bianche, organo
Composizione: 24 maggio 1959
Prima esecuzione: Londra, Westminster Cathedral, 22 luglio 1959
Edizione: Boosey & Hawkes, Londra, 1959
Dedica: George Malcolm e il coro della Cattedrale
Guida all'ascolto (nota 1)

«Se quella di Strawinsky per il suo aspetto frugale e diroccato potè essere definita la messa dei poveri, questa di Britten si potrebbe dire la messa degli adolescenti». In questi termini si esprimeva Fedele d'Amico all'indomani della prima esecuzione fuori d'Inghilterra della Missa brevis diretta da Luigi Colacicchi nella giornata conclusiva del Concorso Polifonico di Arezzo del 1960. E la felice definizione non tanto si riferisce alla destinazione vocalistica (le tre voci di donne possono benissimo equivalere quelle dei ragazzi) quanto all'ispirazione e all'assunto. «L'appassionata e tenera invocazione del Kyrie» aggiunge infatti il d'Amico, «la nervosa magrezza del Gloria, la candida apoteosi del Sanctus (col suo tema radiante, derivato da una delle ispirazioni più felici di Britten, Il giro di vite), la gentilezza ch'è nel canone a due voci che costituisce il minuscolo Benedictus, parlano chiaro in proposito».

La Missa brevis fu composta nel 1959 per salutare il congedo di George Malcolm dalla carica di Organista e maestro del coro alla Cattedrale di Westminster. Pur essendo «brevis» (non dura più di 15 minuti), la composizione comprende, della messa cattolica, tutte le parti, salvo il Credo, e precisamente: Kyrie, Gloria, Sanctus (con Benedictus) e Agnus Dei. La struttura è d'una estrema semplicità; melodicissima, questa Messa la si ascolta con la stessa tranquilla «comodità» di una composizione sacra di Rossini, oseremmo dire; ch'è una prova di alto virtuosismo compositivo, considerando ch'essa nasconde tra voci e organo, nel Kyrie, un rapporto bitonale; e che nel Sanctus le imitazioni nascono da un impianto dodecafonico. A tal proposito è utile leggere un brano del testo illustrativo di Luigi Colacicchi che accompagna la sua esecuzione discografica della Messa e di altri pezzi corali con il Coro dell'Accademia Filarmonica Romana. «Una breve pagina, destinata alla liturgia della chiesa cattolica romana, in cui le voci del coro, accompagnate e, in certo senso, quasi sospinte dall'organo (come, in particolare, nel Gloria, in misura 7/8), seguono il testo liturgico per lo più omoritmicamente, aliene cioè dagli espedienti è sviluppi, tipici dello stile "imitato". Le tre voci si distribuiscono il testo con equità, diremmo, salomonica, o convergono su di esso in determinati momenti, con effetti di luminosa pienezza sonora».

Giorgio Graziosi

Testo

MISSA BREVIS

Kyrie

Kyrie eleison, Christe eleison.

Gloria

Gloria in excelsis Deo,
Et in terra pax hominibus bonae voluntatis.
Laudamus te, benedicimus te, adoramus te, glorificamus te!
Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam.
Domine Deus, Rex coelestis,
Deus Pater omnipotens.
Domine Fili unigenite Jesu Christe.
Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris.
Qui tollis peccata mundi, miserere nobis,
Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram.
Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis.
Quoniam tu solus Sanctus,
tu solus Dominus, tu solus Altissimus,
Jesu Christe, cum Sancto Spiritu
in gloria Dei Patris. Amen.

Sanctus

Sanctus Dominus Deus Sabaoth.
Pieni sunt coeli et terra gloria tua,
Hosanna in excelsis.

Benedictus

Benedictus qui venit in nomine Domini,
Hosanna in excelsis.

Agnus Dei

Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Eliseo. 27 aprile 1961

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Ultimo aggiornamento 12 marzo 2016