Billy Budd, op. 50
Opera in quattro atti
Musica: Benjamin Britten (1913 - 1976)
Libretto: E. M. Forster e Eric Crozier, adattato da un
romanzo di Herman Melville
Ruoli:
- Billy Budd, gabbiere di parrocchetto (baritono)
- Edward Fairfax Vere, Comandante del H.M.S. Indomitable
(tenore)
- John Claggart, maestro d'armi (basso)
- Mr. Redburn, primo luogotenente (baritono)
- Mr. Flint, maestro di navigazione (basso)
- Mr. Ratcliffe, luogotenente (basso)
- Red Wiskers, marinaio arruolato a forza (tenore)
- Donald, marinaio (baritono)
- Dansker, marinaio (basso)
- un novizio (tenore)
- Squeak, caporale d'armi (tenore)
- Ufficiali, mozzi, marinai
Organico: 4 flauti (2, 3 e 4 anche ottavini), 2 oboi, corno inglese, 3 clarinetti
(2 anche clarinetto piccolo e clerinetto basso, 3 anche clarinetto
basso), saffono contralto, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 4 trombe,
3 tromboni, basso tuba, timpani, xilofono, glockenspiel, triangolo,
woodblock, tamburo basco, tamburo militare, tamburo rullante,
grancassa, frusta, piatti, gong, 4 tamburi (sulla scena), arpa, archi
Composizione: gennaio 1950 - 2 novembre 1951 (revisione in due atti 1960)
Prima rappresentazione: Londra, Covent Garden, 1 dicembre 1951
(revisione in due atti: Londra, Covent Garden, 9 gennaio 1964)
Edizione: Boosey & Hawkes, Londra, 1952
ATTO PRIMO
Prologo
Il vecchio Capitano Vere, ormai ritiratosi dall'attività, medita sugli
eventi che lo avevano visto protagonista nel 1797, dubitando della
giustizia delle proprie decisioni e chiedendosi se davvero bene e male
siano, nella vita, separabili.
Ponte di coperta e
cassero di poppa della nave di Sua Maestà Indomitable
Sotto i severi ordini degli ufficiali, i marinai puliscono, cantando,
il ponte della nave; nel trambusto un giovane mozzo (il Novizio) urta
il nostromo ed è duramente punito. Alla nave si avvicina una lancia di
ronda, inviata verso una nave mercantile di passaggio, che conduce dei
giovani marinai prelevati a forza dal mercantile per arruolarli e
portarli a combattere nella guerra contro la Francia. Gli ufficiali
lamentano che, con simili mezzi, raramente si trovano buoni elementi,
ma ammettono che in tempo di guerra ci si deve accontentare di quel che
si trova. I tre uomini scelti vengono condotti davanti al Maestro in
armi John Claggart, che li interroga, trovando degno solo l'ultimo: il
giovane Billy Budd, capace marinaio di bella presenza e pieno di buona
volontà, entusiasta all'idea di arruolarsi, che viene assegnato alla
coffa di trinchetto. Nel salutare i compagni della sua prima nave (dal
significativo nome
I
diritti dell'uomo), Billy Budd suscita l'inquietudine
degli ufficiali, che incitano l'equipaggio al lavoro affinché non
ascolti le parole del giovane; prima ancora di iniziare la sua nuova
vita, Billy viene etichettato come un pericolo potenziale.
Claggart, rimasto solo, esprìme la propria frustrazione per dover stare
in quella detestabile nave insieme a degli indegni ufficiali; egli
quindi dà istruzioni a Squeak, un delatore, di controllare Budd e di
non lasciarsi sfuggire nessuna occasione per provocarlo. Uscito Squeak,
un gruppo di marinai trascina il Novizio in precedenza sottoposto alla
punizione della frusta, che esprime la sua disperazione; sopraggiunge
allora Billy, che gli manifesta solidarietà e unisce la propria voce a
quella di altri tre compagni per commentare la sua terribile punizione.
Ritorna quindi l'ufficiale Claggart, che inizia a trattare ruvidamente
Billy: gli ordina di togliersi un fazzoletto annodato intorno al collo
e quindi lo ammonisce in modo minaccioso. Uno dei tre compagni, il
vecchio Dansker, avverte Billy di evitare il più possibile Claggart. Il
coro dei marinai elogia il Capitano Vere; Billy, sentitene le lodi dei
compagni, si entusiasma all'idea di servirlo.
Cabina del Capitano Vere,
una settimana più tardi
Dedicandosi alla lettura di Plutarco, il Capitano Vere riflette sulla
somiglianza fra i problemi del presente e quelli dei tempi antichi.
Giungono gli ufficiali, convocati per un brindisi, indirizzato al Re.
Gli ufficiali deprecano la Francia e addebitano alle idee messe in
circolo dalla rivoluzione gli ammutinamenti di recente verificatisi in
alcune navi britanniche. Anche il Capitano teme i venti di sedizione,
ma non si dichiara d'accordo con gli ufficiali quando questi
identificano in Billy Budd un potenziale sovversivo presente a bordo.
Sul ponte i marinai intonano un canto. Gli ufficiali prendono congedo e
Vere riprende la sua lettura.
Ponte d'ormeggio
Billy canta una canzone con alcuni compagni. Al coro non partecipa
Dansker; Billy va in cerca d'un po' di tabacco da offrire all'amico,
per sollevargli il morale, ma scopre Squeak che sta rovistando fra le
sue cose. Ne nasce una colluttazione, interrotta dal sopravvento di
Claggart: Squeak (che protesta di aver solo cercato di obbedire agli
ordini ricevuti dallo stesso Claggart) viene allontanato
dall'ufficiale, che poi si rivolge a Billy con affabilità e cortesia.
Rimasto solo, Claggart rivela che proprio la bellezza e la bontà di
Billy eccitano il suo sadico desiderio di condurlo alla rovina. Egli
quindi coinvolge in un suo piano il Novizio: pur essendo pronto a tutto
pur di evitare altre frustate, quest'ultimo accetta di parteciparvi
solo con riluttanza. Passato infine all'azione, il Novizio cerca di
corrompere Billy affinché si unisca ad un gruppo di cospiratori che
intendono fomentare un ammutinamento. Pur attratto dall'oro offertogli,
Billy resiste alla tentazione. Di seguito egli confida a Dansker
l'accaduto; l'amico continua ad ammonirlo invitandolo a guardarsi da
Claggart, ma Billy minimizza e dichiara di non credere all'esistenza
d'un sentimento malevolo dell'ufficiale nei propri confronti. Mentre
Dansker insiste nei suoi avvertimenti, Billy esterna il suo entusiasmo
all'idea di ottenere una promozione alla coffa mezzana.
ATTO SECONDO
Ponte di coperta e
cassero di poppa, alcuni giorni più tardi
La nave è immersa nella nebbia, il Capitano Vere e gli ufficiali sono
sul ponte. Claggart riferisce a Vere del pericolo di un ammutinamento;
nello stesso momento la nebbia si alza e appare una nave francese.
Tutti si preparano velocemente all'assalto. Vere ordina di far fuoco
con un cannone, ma il bersaglio è mancato: la nave francese è fuori
portata, il vento è troppo leggero per poter sperare di avvicinarsi di
più. Sconforto generale. Le nebbie si richiudono. Claggart avvicina
nuovamente il Capitano e gli riferisce che Billy Budd avrebbe offerto
dell'oro al Novizio per una sua associazione al gruppo dei cospiratori.
Vere dichiara di non crederci, ma accetta di sottoporre Budd ad un
interrogatorio in presenza dello stesso Claggart.
Cabina del Capitano Vere
Riflettendo, molto agitato, Vere comprende la perfidia di Claggart e la
bontà di Billy: il disegno di Claggart, egli confida, fallirà. Giunge
Billy, ehe si aspetta l'agognata promozione ed esprime il desiderio di
diventare sottufficiale, ma si accorge ben presto che non quello è
l'oggetto della sua convocazione: davanti al Capitano Vere, Claggart lo
accusa di ammutinamento. Vere invita Billy a difendersi, ma la sua
unica reazione è un violentissimo pugno sferrato all'ufficiale, che
stramazza al suolo privo di vita. Vere fa rinchiudere Billy e convoca
gli ufficiali; rimasto solo lamenta la propria mancanza di avvedutezza
per non aver saputo prevedere l'imminente catastrofe. Gli ufficiali,
riuniti a collegio, interrogano Billy: egli non sa spiegare per qual
motivo Claggart lo avrebbe ingiustamente accusato. Il Capitano, da
parte sua, rifiuta di fornire una spiegazione. Billy è ricondotto nella
sua cella e gli ufficiali risolvono per la condanna capitale. Vere,
lasciato solo, dapprima sembra condividere la sentenza; ma poi la sua
sicurezza vacilla profondamente. Quindi entra nella cabina ov'è
rinchiuso Billy per comunicargli la sentenza.
Angolo del ponte
approntato per l'esecuzione, poco prima dell'alba
Billy contempla con calma la propria morte imminente. Dansker gli porta
delle vivande, insieme alla notìzia che l'intera nave è pronta
all'ammutinamento per scongiurare la sua esecuzione. Billy dice a
Dansker di fermare i compagni: ciò che sta per accadere è fatale, cosi
come lo sono stati la morte di Claggart e la passività di Vere. La
sciato solo, Billy canta in un addio la propria accettazione del
destino.
Ponte di coperta e
cassero di poppa, alba
Si dà inizio al rituale dell'esecuzione: Billy viene condotto sul ponte
e un ufficiale legge la sentenza di morte. Billy rivolge il suo estremo
saluto e benedice il Capitano Vere. Al momento dell'esecuzione scoppia
una rivolta; il Capitano resta immobile, il tumulto è sedato dagli
ufficiali.
Epilogo
Il vecchio Capitano Vere ricorda come, dopo l'esecuzione di Billy Budd
e la sua sepoltura in mare, la nave abbia tolto gli ormeggi e sia
salpata. Riconosce che avrebbe potuto salvare Billy, ma non prova a
spiegarsi perché mai non l'abbia fatto; riconosce, invece, che è stato
Billy a salvare lui.
Il grande successo che, nel 1945, aveva arriso a Peter Grimes
sembrava avere esaurito in Benjamin Britten il desiderio di cimentarsi
ancora con opere di vaste proporzioni per grande orchestra. Ma verso il
1951, su richiesta del Covent Garden, il compositore ritentò l'impresa
con un altro dramma marinaresco incentrato sulle vicende del marinaio
Billy Budd, protagonista dell'omonimo romanzo scritto nel 1891 da
Herman Melville. Romanzo postumo, pubblicato dopo la morte dell'autore
di Moby Dick, Billy Budd
trovò la via del palcoscenico attraverso la versione librettistica che
ne diedero Forster (l'autore di Maurice
e di Passaggio in India)
e Crozier.
La vicenda, ambientata nel 1797 e ispirata a fatti storici
realmente accaduti (i continui casi di ammutinamento che allora si
verificavano nella marina militare inglese a causa delle terribili
condizioni di vita) è inquadrata da un prologo e da un epilogo (una
delle poche infedeltà dei librettisti al romanzo di Melville) e
affidata alle memorie del capitano Vere, imbarcato in quegli anni sul
vascello da guerra 'Indomitable'. Nel prologo il capitano, assalito dai
dubbi, medita sul suo passato. Ricorda quell'estate del 1797 quando,
durante la guerra con la Francia, a bordo dell''Indomitable' un vento
di idee rivoluzionarie turbava l'equipaggio. Con i primi due atti la
vicenda ritorna agli avvenimenti accaduti a bordo del vascello durante
quegli anni. I marinai sono scontenti per la durezza del regime di
bordo. Un giovane novizio viene condannato, per futili motivi, a essere
frustato. Una barca ritorna da una spedizione di arruolamento forzato:
tre nuove reclute salgono a bordo. Claggart, il maestro d'armi, procede
all'interrogatorio. Fra i tre il solo Billy Budd si dichiara contento
di essere arruolato. Preso dall'entusiasmo lancia il suo addio alla
vecchia nave mercantile sulla quale lavorava: 'Rights o' Man' (I
diritti dell'uomo). L'esclamazione viene fraintesa dall'ufficiale, il
quale inizia a sospettare che sotto l'aspetto del bel marinaio si celi
un agitatore politico. Il sospetto cresce. Claggart, deciso a tutto pur
di distruggere Billy, che odia in modo irrazionale e parossistico,
corrompe il novizio e lo incarica di coinvolgere Budd in un tentativo
di ammutinamento. Billy lo scaccia sdegnato. L'azione distruttiva di
Claggart prosegue: durante l'inseguimento di una nave nemica denuncia
per ammutinamento Billy al capitano Vere. Questi chiede un confronto
tra i due e Billy Budd, incapace di parlare perché assalito da
improvvisa balbuzie, colpisce con un pugno Claggart uccidendolo. Vere è
costretto a portare Billy di fronte a una corte marziale straordinaria,
che lo condanna all'impiccagione. Nell'epilogo Vere è torturato dai
rimorsi per non aver salvato il giovane marinaio, che in cuor suo
sapeva innocente. Tuttavia, quale atto di estrema fedeltà, Billy
morendo lo ha benedetto e Vere in tal modo sente di essere stato 'redento'.
È probabile che Britten, accingendosi a comporre la musica per
quest'opera, prima ancora che dalla drammaticità della vicenda fosse
affascinato proprio dal personaggio di Billy, manifestazione di
quell'innocenza fatalmente destinata a soccombere sotto gli assalti del
Male. Fin dalle battute iniziali dell'opera, Britten traduce
musicalmente questa lotta attraverso l'opposizione di due accordi (si
bemolle maggiore e si minore) fisicamente vicini ma armonicamente
inconciliabili. Le implicazioni omosessuali, seppur dissimulate, sono
chiaramente percepibili negli oscuri meccanismi che spingono Claggart a
distruggere Billy Budd. Ma chi credesse di scorgere nella partitura di
Britten torbide atmosfere alla Jean Genet si ingannerebbe. L'uso
sottolineato degli strumenti a fiato anzi, soprattutto trombe e
tromboni, se aiuta a definire la tinta 'maschile' del soggetto (è
questo uno dei rarissimi esempi di opera creata per un cast di soli
uomini) getta anche una luce eroica, addirittura epica, sulla
tormentata vicenda. Come «un'onda che cresce» (così Melville nel
romanzo) il susseguirsi degli avvenimenti precipita di scena in scena
verso il catartico finale ove il grido rauco e inarticolato degli
astanti, che assistono all'impiccagione di Billy, è un corrispettivo
musicale di fulminante pregnanza della medesima situazione descritta
nel romanzo. Veramente prodigiosa è la capacità di Britten di
trascolorare da una scena all'altra senza soluzione di continuità con
una tecnica che, cinematograficamente, definiremmo di 'dissolvenza
incrociata'. Billy è l'eroe integro e buono, persino naïf nelle sue
manifestazioni emotive, su cui il destino ha imposto una 'macchia' (la
balbuzie) che non gli permetterà di difendersi dalle accuse di Claggart
e che sarà la sua rovina. Non un uomo-bambino angelicato, come hanno
voluto vederlo alcuni (peraltro smentiti dalla scelta del timbro
baritonale, il più prosaico e il meno stilizzato che esista), ma
piuttosto una vittima sacrificale di un rito che non gli appartiene. E
davvero qualcosa di mistico ha la partitura quando Britten, per
descrivere il momento in cui, fuori scena, il capitano Vere informa
Billy del suo destino e questi lo accetta con rassegnazione, sceglie di
affidarsi al concatenarsi di 34 lenti e misteriosi accordi orchestrali,
vero arcobaleno sonoro gettato fra due momenti musicali di grande
impatto emotivo: l'aria di Vere "I accept their verdict" e quella di
Billy incatenato. Nella versione originale del 1951, l'opera comportava
una suddivisione in quattro atti. Nel 1960 però Britten revisionò la
partitura e, accettando una prassi che si era andata diffondendo nel
frattempo, la unificò in due sole parti accentuandone così la
continuità drammatica. Quest'ultima versione è quella scelta dal
compositore per la sua storica incisione dell'opera effettuata nel 1967.
Giancarlo Arnaboldi
(1)
Testo tratto dal programma di sala della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia,
Venezia, PalaFenice al Tronchetto, 23 giugno 2000
(2)
Dizionario dell'Opera 2008,
a cura di Piero Gelli, edito da Baldini Castoldi Dalai editore, Firenze
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Ultimo aggiornamento 15 maggio 2017