Sonata in re maggiore per clavicembalo e violino, op. 5 n. 4, G 28


Musica: Luigi Boccherini (1743-1805)
  1. Andante (re maggiore)
  2. Allegro assai con brio (re maggiore)
  3. Rondò: Allegretto (re maggiore)
Organico: clavicembalo, violino
Composizione: 1768
Edizione: Vénier, Parigi, 1769
Dedica: Mme Brillon de Jouy
Guida all'ascolto (nota 1)

Delle sei Sonate op. V, la n. 4 è l'unica ad aprirsi con un tempo lento: risponde pertanto a una diversa tipologia di sonata, che prevede la stessa tonalità per tutti i movimenti e, per l'Andante iniziale, uno stretto legame con l'Allegro assai successivo; legame che Boccherini realizza, secondo tradizione, lasciando sospesa la cadenza che separa i due movimenti. Ciò non significa che l'Andante sia ridotto alle proporzioni di una semplice introduzione: si tratta invece di un brano bitematico formalmente compiuto (Boccherini lo riutilizzerà per aprire il suo primo quintetto a due violoncelli), la cui seconda sezione prevede, prima della ripresa finale del secondo tema, un'escursione emotivamente intensa nel mondo delle tonalità minori. Il successivo Allegro assai un è un brano molto noto agli ascoltatori di Boccherini, e non soltanto a loro, poiché il compositore lo avrebbe riutilizzato, pressoché identico, per la quarta delle sei Sinfonie op. 12 (1771), quella che si chiude con una parafrasi del Don Juan di Gluck e che un manoscritto milanese ci ha tramandato con il sottotitolo di "casa del diavolo". Si tratta ancora una volta di un grande Allegro bitematico e bipartito, la cui seconda sezione, aperta da una riproposizione del primo tema nel tono della dominante, è di insolita ampiezza, ed è caratterizzata dalla presenza del modo minore, con conseguenze tutt'altro che scontate sul piano tonale. La conclusione della sonata è affidata a un disteso Allegretto, il cui tempo di minuetto era esplicitamente richiamato nell'indicazione della prima edizione. Il brano è in forma di Rondò (A-B-A-C-A-B-A); l'appassionata sezione centrale (C) si connota ancora una volta per il ricorso alla tonalità minore.

Marco Mangani


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 309 della rivista Amadeus

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Ultimo aggiornamento 21 gennaio 2017