L'Allegro con spirito iniziale si apre con un tema breve ed elementare, sostanzialmente una scala discendente; un disegno di arpeggi prende quindi immediatamente a modulare verso un secondo tema cantabile, che contrasta con il primo anche per una maggiore ampiezza e per una maggiore complessità. La seconda sezione del movimento, dopo aver riproposto un paio di volte il tema iniziale, offre la sorpresa di un nuovo motivo, del quale è questa volta protagonista il violino, che ci proietta verso la ripresa conclusiva dell'intero secondo tema nella tonalità d'impianto. Il successivo Largo in do minore è una soggiogante incursione di Boccherini nello stile larmoyant, ossia in quella cantabilità patetica che dall'inizio del decennio dominava le scene dell'opera semiseria; si conferma, in tal modo, la centralità del melodramma come fonte d'ispirazione per la musica strumentale. Dopo il topos brillante e quello lacrimevole, è la volta, con il finale, del topos danzereccio. Del minuetto dichiarato nella prima edizione, tuttavia, questo Allegretto ha solo l'assetto metrico-ritmico che contraddistingue il tema principale: articolato in forma-sonata, il movimento richiama in realtà, specie nelle acrobazie della tastiera, il clima dell'Allegro iniziale.
Marco Mangani