Il Quintetto in fa maggiore op. 41 n. 4 fu scritto nel 1788 ed è articolato in quattro tempi. L'Allegro moderato del primo movimento punta su due idee tematiche diverse fra di loro. La prima è d'intonazione elegante, abbellita dalle uscite del primo violino; la seconda idea ha un carattere energico e marziale, affidato al primo violoncello e alla viola, con un ritorno alla melodia iniziale. Segue un concitato e drammatico sviluppo con il ritorno al clima suggestivo dell'inizio.
L'Andante è uno dei tipici esempi di tenerezza sentimentale, spesso presenti nella musica di Boccherini. Esso sfocia direttamente nell'Allegretto smorfioso che per il compositore lucchese equivale alla dizione "con grazia espressiva" e serve a collegare due momenti psicologici diversi. Il Finale si distingue per un travolgente dinamismo e una vigorosa polifonia di sapore vagamente beethoveniano.