Concerto n. 11 in do maggiore per violoncello e orchestra, G 573


Musica: Luigi Boccherini (1743-1805)
  1. Maestoso (do maggiore)
  2. Largo cantabile (re maggiore)
  3. Allegro comodo (do maggiore)
Organico: violoncello solista, oboe, 2 trombe, 2 violini, viola, basso continuo
Composizione: 1766 circa
Edizione: inedito
Guida all'ascolto (nota 1)

L'esposizione del Maestoso si apre col gruppo principale (ritornello), articolato in due sezioni: la prima propriamente tematica, la seconda di tipo cadenzale. Pur nel contesto di un'estrema fluidità di scrittura, il «Solo 1» si divide a sua volta in tre segmenti connotati sotto il profilo funzionale e ben si presta a rivelare l'importanza, strutturale oltre che intrinseca, degli episodi nei concerti boccheriniani. Il primo segmento è la versione virtuosistica del gruppo principale, il secondo costituisce la transizione verso il gruppo tematico secondario, appannaggio esclusivo del solista nel registro sovracuto. Il «Tutti» seguente (ritornello) chiude l'esposizione e conduce a una breve parte centrale divagante, rappresentata dal primo segmento del «Solo 2», con le evoluzioni virtuosistiche e cantabili del violoncello. Il secondo e il terzo segmento dello stesso «Solo» coincidono rispettivamente con la ripresa del gruppo principale e di quello secondario.

Il doppio «Tutti» (ritornello), susseguente è inframmezzato da un'improvvisazione del solista.

Tripartito è il Largo cantabile, con due «Tutti» che inquadrano un lungo «Solo» senza accompagnamento, dove il violoncello, che trae spunto dalla testa tematica introduttiva, crea da sé la linea di sostegno alla propria fiorita melodia, per poi realizzare una semplice cadenza con l'intervento delle trombe. A uno schema di rondò (ABAB'ACA) è ispirato il finale, Allegro comodo. Alle apparizioni del baldanzoso tema principale con una sezione propriamente tematica e una di tipo cadenzale, si alternano tre «Soli». Più articolati il primo e il terzo più compatto il secondo che condivide con il primo l'avvio dallo stacco del tema principale. Se è comune agli episodi l'impegno virtuosistico con rapide figure di scala e di arpeggio, passaggi a corde doppie, il «Solo 1» e il «Solo 3» parafrasano entrambi nel segmento conclusivo la sezione cadenzale del tema principale.

Cesare Fertonani


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato allo speciale n. 18 della rivista Amadeus

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Ultimo aggiornamento 30 marzo 2014