Béatrice et Bénédict

Opéra-comique in due atti

Libretto (nota 1)

ATTO PRIMO
Nel parco del governatore di Messina. In primo piano a sinistra, un piccolo boschetto, dietro il quale si può, da due parti, nascondersi, e da dove ci si può mostrare; lì vicino un sedile. A destra, di fronte, una statua; ai suoi piedi dei fiori dei quali alcuni possono essere colti. Sul fondo una terrazza sopraelevata di qualche gradino, aperta ed accessibile dai quattro lati, che attraversa tutta la scena. Dalla parte degli spettatori e verso il fondo della scena, essa sbocca su una scalinata. A sinistra la terrazza conduce verso le parti più in ombra del parco; all’ingresso si vede una fontana. A destra, la terrazza conduce verso il palazzo del governatore. Nella parte più profonda della scena si vede in basso la città di Messina, In prospettiva, a destra il palazzo del governatore, su una collina; ai suoi piedi una parte della città; a sinistra il mare.
L’azione comincia in pieno giorno, e prosegue fino all’arrivo della notte.
OUVERTURE
PRIMA SCENA
Il popolo siciliano
Il popolo siciliano entra. Tutti arrivano dalla città dal fondo e si affollano con gioia sulla terrazza. Successivamente esce dal suo palazzo e va loro incontro il Governatore accompagnato da Ero e da Beatrice.
N° 1 - Coro
IL POPOLO
Le More est en fuite! Victoire!
Don Pedro s’est couvert de gloire!
A ses braves, honneur!
Vive la Sicile! Vive la Sicile
Que les monts et la plaine et la cour et la ville
Répètent le nom du vainqueur!
Il Moro è fuggito! Vittoria!
Don Pedro si è coperto di gloria!
Onore ai suoi coraggiosi!
Viva la Sicilia! Viva la Sicilia!
Che i monti e il piano, e la corte e la città
ripetano il nome del vincitore!
LE DONNE
Pour ce vaillant cueillons des roses
A l’ombre des myrtes écloses.
Per questo valoroso raccogliamo rose
all’ombra dei mirti dischiusi.
GLI UOMINI
Pour ses nobles guerriers,
Tressons des lauriers.
Per i suoi nobili guerrieri
intrecciamo allori..
(In questo momento compare il governatore Leonato, accompagnato da Ero e da Beatrice; avanza sulla terrazza dalla parte del palazzo, ascolta i canti, poi scende lentamente i gradini salutando il popolo che si ritira con deferenza facendogli posto.)
IL POPOLO
Le More est en fuite! Victoire! etc. Il Moro è fuggito! Vittoria! etc.
SECONDA SCENA
Leonato, Ero, Beatrice
LEONATO
(Sull’avanscena. E girandosi verso il popolo che si affolla attorno a lui)
Enfin, cette guerre est terminée! Les Mores ont
été taillés en pièces, et les survivants ont été
trop heureux de pouvoir remonte sur leurs vaisseaux
et regagner l’Afrique, d’où ils ne seront
pas tentés de revenir. Don Pedro, notre illustre
général, arrive aujourd’hui même.
Finalmente questa guerra è finita! I Mori sono
stati fatti a pezzi, e quelli sopravvissuti sono
troppo felici di poter rimettere piede sui loro
vascelli e riguadagnare l’Africa, dalla quale
non avranno più la tentazione di ritornare. Don
Pedro, il nostro illustre generale, arriverà oggi stesso.
ERO
Ah! mon père, quel bonheur! Et… Claudio le
suit, sans doute?
Ah! mio padre, che felicità! E… Claudio lo
segue, senza dubbio?
LEONATO
Assurément! Claudio n’est-il pas le bras droit
du général?
Sicuramente! Claudio non è forse il braccio
destro del generale?
BEATRICE
Il est vrai, le général est si fort engoué de lui… È vero, il generale è così infatuato di lui…
LEONATO
Au reste, nous allons avoir des détails, on
m’annonce un message.
Del resto presto avremo dei particolari, mi è
stato annunciato un messaggio.
TERZA SCENA
Detti e un messaggero.
IL MESSAGGERO
(consegnando una lettera a Leonato)
Monseigneur, je vous annonce l’arrivée du
général. Quand je l’ai quitté, il n’était qu’à trois
lieues de Messine.
Mio signore, vi annuncio l’arrivo del generale.
Quando l’ho lasciato non era che a tre leghe da
Messina,
LEONATO
(senza interrompere la lettura della lettera)
Combien d’hommes avez-vous perdus dans cette action? Quanti uomini avete perduto in questa azione?
IL MESSAGGERO
Très peu, et aucun officier de marque. Molto pochi, e nessun ufficiale di rango.
LEONATO
Le prix d’une victoire est doublé, quand le vainqueur
ramène tout son monde.
Il prezzo di una vittoria è doppio, quando il vincitore
non subisce perdite.
(con un sorriso, all’indirizzo di Ero)
Je vois, par cette lettre, que Don Pedro a conféré
d’éclatants témoignages de satisfaction au
jeune Claudio.
Vedo da questa lettera che Don Pedro ha conferito
splendide testimonianze di soddisfazione
al giovane Claudio.
ERO
(fra sé, con gioia)
Dieu! Dio!
IL MESSAGGERO
Il les a mérités par une conduite à laquelle Don
Pedro a rendu justice, et il a été au-delà de ce
que promettait son âge. C’est un agneau qui
s’est conduit comme un lion.
Egli le ha meritate con una condotta alla quale
Don Pedro ha reso giustizia, ed è andato oltre
quello che prometteva la sua età. È un agnello
che si è comportato come un leone.
BEATRICE
(al messaggero)
Veuillez me dire, je vous prie, si le seigneur
Matamore est de retour, ou non, de la guerre!
Vogliatemi dire, vi prego, se il signor Matamoro
sta tornando o no dalla guerra!
IL MESSAGGERO
Je ne connais dans l’armée personne de ce
nom, madame.
Io non conosco nell’esercito alcuno che porti
questo nome, signora.
ERO
(al messaggero)
Ma cousine veut parler de seigneur Bénédict,
de Padoue.
Mia cugina intende il signor Benedetto da
Padova.
IL MESSAGGERO
Oh! il est de retour, et aussi agréable que
jamais. C’est encore un vaillant.
Oh! Sta tornando, e sempre più gradevole che
mai. È ancora un valoroso.
BEATRICE
Vaillant auprès d’une dame; mais qu’est-il en
face d’un guerrier?
Valoroso con le signore; ma com’è davanti a un
guerriero?
IL MESSAGGERO
Brave devant un brave, et homme en face d’un
homme. Lui aussi a, dans cette guerre, rendu
d’importants services.
Coraggioso davanti ad un coraggioso, e uomo
davanti a un uomo. Anche lui in questa guerra
ha reso importanti servigi.
BEATRICE
Vous aviez des vivres avariés, et il vous a aidés
à les consommer. C’est in intrépide gastronome,
il a un excellent estomac.
Voi avevate dei cibi avariati, ed egli vi ha aiutato
a consumarli. Questo intrepido gastronomo ha
uno stomaco eccellente.
LEONATO
(al messaggero)
Veuillez, Monsieur, ne pas mal juger de ma
nièce! Il y a entre elle et le seigneur Bénédict
une guerre d’épigrammes, et ils ne se rencontrent
jamais qu’il ne s’engage entre eux une
escarmouche d’esprit.
Non vogliate giudicare male mia nipote! Vi è
fra lei e il signor Benedetto una guerra di epigrammi,
e non si incontrano mai senza che fra
loro non sorga una scaramuccia di spirito.
BEATRICE
(a Leonato)
Hélas! il a perdu beaucoup de son esprit dans
notre dernière rencontre.
Ahimè! Egli ha perduto molto del suo spirito nel
nostro ultimo incontro.
(al messaggero)
Quel est maintenant son frère d’armes? Car il
en prend un nouveau tous les mois.
Chi è ora il suo fratello d’armi? Poiché egli ne
prende uno nuovo tutti i mesi.
IL MESSAGGERO
Est-il possible? È mai possibile?
BEATRICE
Très possible. Ses affections changent, comme
la forme de sa toque, à chaque mode nouvelle.
Possibilissimo. I suoi affetti cambiano come la
forma del suo copricapo, secondo la moda.
IL MESSAGGERO
Je vois, Madame, que ce gentilhomme n’est
pas dans vos papiers.
Vedo, Signora, che questo gentiluomo non è nelle vostre carte.
BEATRICE
Non! s’il y était, je les brûlerais tous. Mais qui
est, je vous prie, son frère d’armes?
No! se lo fosse le brucerei tutte. Ma chi è, vi
prego, suo fratello d’armi?
IL MESSAGGERO
Il est habituellement dans la compagnie du noble Claudio. Egli è abitualmente nella compagnia del nobile Claudio.
BEATRICE
Mon Dieu! il s’attachera à lui, comme la fièvre.
On le gagne plus facilement que la peste, et, à
l’instant même on devient fou.
Mio Dio! Si attaccherà a lui come la febbre. La
si prende più facilmente della peste, e nello
stesso istante si diventa pazzi.
(a Ero)
Dieu soit en aide au noble Claudio! S’il a
attrapé le Bénédict, il lui en coûtera plus de six
mille ducats avant d’être guéri.
Dio sia di aiuto al nobile Claudio! se si è preso
Benedetto, gli costerà più di sei mila ducati
prima di guarire.
IL MESSAGGERO
Je tâcherai, Madame, d’être de vos amis. Non dirò. signora di essere vostro amico.
BEATRICE
Je vous le conseille. Ve lo consiglio.
LEONATO
Ma nièce, vous ne deviendrez jamais folle. Nipote mia, non diventerete mai pazza.
BEATRICE
Non, tant que la canicule ne viendra pas en janvier. Non prima che la canicola arrivi durante l’inverno.
(In lontananza si sente un rullo di tamburi)
IL MESSAGGERO
Je vais au devant du général. Vado incontro al generale.
(Saluta e si allontana; il popolo si precipita verso il fondo)
QUARTA SCENA
Gli stessi meno il messaggero
N° 2 Coro
IL POPOLO
Le More est en fuite, victoire! Il Moro fugge, Vittoria!
BEATRICE
(interrompendo il coro)
Assez! assez! aurez-vous bientôt fini de nous
chanter: «gloire et victoire, guerriers et lauriers”?
Quelles rimes! voilà les suites de la
guerre! je le sauve.
Basta! basta! allora la smettete di rintronarci
con “gloria e vittoria, guerrieri e allori”? Che
rime! ecco le conseguenze della guerra! Lo
sapevo!
(Ella esce con Leonato e il seguito)
QUINTA SCENA
Ero e il coro
ERO
Ne l’écoutez pas, mes amis, continuez, je suis
heureuse, moi, de vous entendre et de partager
votre joie.
Non l’ascoltate, amici miei, continuate, io sono
felice di sentirvi e di partecipare alla vostra
gioia.
(durante il coro che segue Ero si mescola alla folla con l’aria di rallegrarsi con loro per il ritorno dell’esercito. Poi sale sulla terrazza, e guarda con atteggiamento di impazienza verso la città.)
IL POPOLO
Le More est en fuite! Victoire!
Don Pedro s’est couvert de gloire!
A ses braves, honneur!
Vive la Sicile! Vive la Sicile
Que les monts est la plaine et la cour et la ville
Répètent le nom du vainqueur!
Il Moro è in fuga! Vittoria!
Don Pedro si è coperto di gloria!
Onore ai suoi valorosi!
Viva la Sicilia! Viva la Sicilia!
Che monti e pianure e la corte e la città
ripetano il nome del vincitore!
N° 2 bis Siciliana
(orchestra sola)
(dopo le danze, il popolo lascia la terrazza al suono dei tamburelli, e si dirige verso la città incontro all’esercito)
SESTA SCENA
Ero
N° 3 Aria
ERO
(sola)
Je fais le voir! je fais le voir!
son noble front rayonne
De l’auréole du vainqueur,
Cher Claudio! que n’ai-je une couronne!
Je te la donnerais, je t’ai donné mon coeur

Il me revient il me revient fidèle
Plus d’angoisse mortelle.
Nos tourments sont finis
Nous allons être unis.
De sa constance
De sa vaillance
Ma main sera le prix.
Lo farò vedere! lo farò vedere!
la sua nobile fronte irradia
dell’aureola del vincitore.
Caro Claudio! se avessi una corona
te la darei, io ti ho dato il mio cuore.

Egli ritorna a me fedele.
Mai più angoscia mortale,
I nostri tormenti sono finiti,
noi saremo uniti.
Della sua costanza
del suo valore
la mia mano sarà il premio.
(Durante l’ultimo ritornello dell’orchestra, Ero si dirige verso la terrazza, senza salirvi. In quel momento si ritrovano sulla terrazza, dopo essere usciti dal palazzo, Leonato, Beatrice con il loro seguito, e Don Pedro, Claudio, Benedetto con due ufficiali provenienti dalla città)
SETTIMA SCENA
Don Pedro, accompagnato dal seguito. Claudio, Benedetto, Leonato, Ero, Beatrice.
LEONATO
(Venendo dal fondo e cantando con Don Pedro)
Recevez mes félicitations, général! La Sicile est
délivrée par vous. Notre île entière tressaille de
joie et de reconnaissance.
Ricevete le mie felicitazioni, generale! La Sicilia
è stata da voi liberata. Tutta la nostra isola
esalta di gioia e di riconoscenza.
DON PEDRO
Épargnez-moi, mon cher Gouverneur! Je
n’aime pas à entendre parler de ce que j’ai fait.
Grâce à Dieu et à la valeur de ces jeunes braves
Risparmiatemi, mio caro Governatore! Non amo
sentir parlare di quello che io ho fatto.
Grazie a Dio e al valore di questi giovani coraggiosi
(mostrando Claudio e Benedetto)
l’ennemi a pris la fuite, après des pertes énormes.
J’en suis heureux autant que vous. Mais,
n’en parlons plus! Nous avons si je ne me
trompe, un sujet plus doux d’entretien.
il nemico è fuggito, dopo aver subito enormi
perdite… Io sono felice quanto voi. Ma non ne
parliamo più! Noi abbiamo, se non mi inganno,
un soggetto più dolce di conversazione.
(salutando Ero)
C’est demain, n’est-ce pas, que…. È domani, non è vero, che…
(Leonato gli fa segno di tacere e la conduce sul fondo parlandole a bassa voce)
BENEDETTO
Eh! Mais, pourtant, ce que nous avons fait n’est
pas trop mal: cinq mille morts restés sur le
champ de bataille…
Eh! Ma, nondimeno, quello che abbiamo fatto
non è troppo male; cinquemila morti restati sul
campo di battaglia…
CLAUDIO
(correndo verso Ero)
Chère Héro! Cara Ero!
ERO
Cher Claudio! Caro Claudio!
(Si allontanano verso il fondo del giardino discorrendo)
BEATRICE
Oh! sans doute, les héros de l’Iliade, Alexandre
et César, ne sont rien auprès de vous, et
ce serait pitié de parler, le même jour, de leurs
exploits et des vôtres.
Oh! senza dubbio, gli eroi dell’Iliade, Alessandro
e Cesare, non sono nulla al vostro confronto,
e sarebbe pietoso parlarne lo stesso
giorno delle loro imprese e delle vostre.
BENEDETTO
Eh! quoi, signora Dédain. Vous vivez encore? Eh! come, signora Disdegno. Vivete ancora?
N° 4 Duetto
BEATRICE
Comment le Dédain pourrait-il mourir?
Vous êtes vivant!
On le verrait naître
S’il n’existait pas;
Et tant qu’ici bas
Vous oserez paraître
Pour son bon plaisir
Il ne voudra pas en sortir.
Come, il Disdegno potrebbe morire?
Voi siete vivo!
Lo si vedrebbe nascere
se non esistesse
e dal momento che quaggiù
voi osereste comparire
per il suo buon piacere
egli non vorrebbe uscire.
BENEDETTO
Aimable Dédain, on est trop heureux
D’en durer vos coups!
Aimable Dédain!
Que ne suis-je maître
De suivre vox pas!
Oui, tant qu’ici-bas
Vous daignerez paraître
Pour charmer nos yeux,
Qui donc voudrait aller aux cieux?
Amabile Disdegno, uno è troppo felice
di resistere ai vostri colpi!
Amabile Disdegno.
Che io non sia padrone
di seguire i vostri passi!
Si, dal momento che quaggiù
voi vi degnereste di apparire
per affascinare i nostri occhi.
Chi dunque vorrebbe andare in cielo?
BEATRICE
J’ai pitié de votre ironie… Ho pietà della vostra ironia…
BENEDETTO
Moi, railler! certes, je le nie…
Mais franchement, non,
Vous avez raison,
Je suis insensible,
D’humeur inflexible,
Et c’est un vrai bonheur nous
Qu’adoré de toutes les femmes,
Enflammant, malgré moi, tant d’âmes,
Je ne sois point aimé de vous.
Io, schernirvi! certamente lo nego…
Ma francamente, no,
voi avete ragione.
Io sono insensibile,
di umore inflessibile,
ed è una vera fortuna che noi,
adorato da tutte le donne,
infiammando mio malgrado tante anime,
non sia affatto amato da voi!
BEATRICE
N’ayez à ce sujet aucune inquiétude! Per questo non dovete avere alcun dubbio.
BENEDETTO
Je suis insensible etc. Io sono insensibile, etc.
BEATRICE
N’ayez à ce sujet aucune inquiétude! A questo proposito non dovete avere alcun dubbio!
BENEDETTO
De vous déplaire en tout je ferai mon étude,
J’aurais trop de chagrin de vous désespérer!
Studierò il modo di dispiacervi in tutto,
avrei troppo dispiacere a farvi disperare.
BEATRICE
Vous pouvez, sans effort, seigneur, vous rassurer. Volete, signore, rassicurarvi senza sforzo.
BEATRICE E BENEDETTO
Mais quel plaisir étrange
Trouvé-je à l’irriter!
Comme un coeur qui se venge
Je sens le mien blondir et palpiter.
Un frisson de colère
Me prend quand je le [la] vois
Son rire m’exaspère,
Et je tremble à sa voix.
Ma che strano piacere
io trovo a farlo irritare.
Come un cuore che si vendica
sento il mio balzare e palpitare.
Un fremito di collera
mi prende quando lo [la] vedo.
Il suo riso mi esaspera,
e io tremo alla sua voce.
BENEDETTO
Dieu du ciel! Faites-moi la grâce
De no pas femme m’octroyer,
Dio del cielo! Fatemi la grazia
di non concedermi femmina,
(indicando Beatrice)
Blonde, surtout, soprattutto bionda.
BEATRICE
Che minaccia! Quelle menace!
BENEDETTO
Mieux vaut en enfer, en enfer m’envoyer… Piuttosto voglio andarmene all’inferno, all’inferno…
BEATRICE
Dieu du ciel! Faites-moi la grâce
De ne pas m’imposer d’époux,
Dio del cielo! Fatemi la grazia
di non impormi uno sposo
(indicando Benedetto)
Barbu surtout, soprattutto barbuto!.
BENEDETTO
Quelle menace! Che minaccia!
BEATRICE
Je le demande à deux genoux! Lo chiedo in ginocchio!
BEATRICE E BENEDETTO
Mais quel plaisir étrange, etc. Ma quale strano piacere etc.
(Beatrice esce)
OTTAVA SCENA
Benedetto, Don Pedro si avvicinano a Leonato, seguiti a una certa distanza da Claudio ed Ero.
LEONATO
(a Ero)
Ma fille, suivez-moi! Figlia mia, seguitemi!
(Egli la conduce via)
NONA SCENA
Don Pedro, Claudio, Benedetto.
(Don Pedro e Claudio si avvicinano. Benedetto fa l’atto di uscire)
DON PEDRO
Bénédict, ne partez pas! Le gouverneur me
charge de vous inviter à une fête qu’il donne
ce soir dans son palais, et dont un de vox amis
sera le héros.
Benedetto, non andate via! il governatore mi
ha incaricato di invitarvi a una festa che egli dà
questa sera nel suo palazzo, e della quale uno
dei vostri amici sarà l’eroe.
(a Claudio)
Vous y viendrez aussi, Claudio? Devinez-vous
quel peut être cet ami de Bénédict?
Verrete anche voi, Claudio? Indovinate chi può
essere questo amico di Benedetto?
CLAUDIO
(turbato)
Mon général… je ne sais… je n’ose croire… Mio generale… io non so… non oso credere
BENEDETTO
(ridendo)
En effet, c’est Claudio, qui sera dès ce soir
l’heureux époux de sa belle fiancée.
In effetti, è Claudio che questa sera sarà lo
sposo felice della sua bella fidanzata.
(a Claudio)
La mission que vous m’aviez confiée a pleinement
réussi. Léonato consent à ne plus retarder
votre mariage.
La missione che mi avete affidato è pienamente
riuscita. Leonato consente a non ritardare ulteriormente
le vostre nozze.
CLAUDIO
Se peut-il? È possibile?
DON PEDRO
Oui, et, dans l’espoir de cette réunion, instruit
d’ailleurs, dès longtemps de votre belle conduite
à l’armée, il avait tout préparé pour la
cérémonie. A ce soir, donc! L’exemple ne vous
tente-t-il pas, Bénédict?
Sì, e nell’attesa di questa unione, già informato
da lungo tempo della vostra condotta nell’esercito,
ha già preparato tutto per la cerimonia. A
questa sera, dunque! Questo esempio non vi
tenta, Benedetto?
BENEDETTO
Moi? Io?
N° 5 Trio
BENEDETTO
Me marier? Dieu me pardonne!
Ah! j’aime mieux dans un couvent,
Moisir sous le froc tristement,
Et que l’univers m’abandonne.
Io sposarmi? Dio mi perdoni!
Ah! preferisco in un convento
ammuffire tristemente con una tonaca,
ed essere abbandonato dall’universo.
CLAUDIO E DON PEDRO
Quelle fureur! Dieu vous pardonne!
De maudire un lien charmant
Et de préférer le couvent
Au bonheur que l’hymen nous donne.
Che furore! Dio vi perdoni!
Maledire un affascinante legame
e preferire il convento
alla felicità che ci da il matrimonio.
BENEDETTO
Oui, oui, plutôt moisir dans un couvent! Sì, sì, piuttosto ammuffire in un convento!
CLAUDIO E DON PEDRO
Dieu vous pardonne Dio vi perdoni.
BENEDETTO
D’un femme il est vrai que je reçus la vie;
Elle m’éleva, je l’en remercie;
Mais si, malgré tout, je ne me soucie
Que fort peu de porter de hauts bois sur le front,
Les femmes me pardonneront.
Par ma défiance,
de toutes les blesser je n’ai pas le vouloir,
Je ne saurais pourtant avoir
En l’une d’elles confiance,
Et ma conclusion,
C’est que je veux mourir garçon!
È vero che ho ricevuto la vita da una donna,
che ella mi ha allevato, e io la ringrazio,
ma se, malgrado tutto, io sono preoccupato
di non portare corna sulla fronte.
Le donne mi perdoneranno
per la mia diffidenza,
non voglio ferirle tutte.
Ma non saprei aver fiducia
in una di loro.
e la mia conclusione
è che voglio morire scapolo,
(Insieme)
CLAUDIO E DON PEDRO
Quelle fureur! Dieu vous pardonne! etc. Che furore! Dio vi perdoni, etc.
BENEDETTO
Me marier? Dieu me pardonne! etc. Io sposarmi? Dio mi perdoni, etc.
CLAUDIO
Impie! Empio!
DON PEDRO
Ingrat! Ingrato!
CLAUDIO
Blasphémateur! Blasfemo!
BENEDETTO
J’admire votre noble ardeur! Ammiro il vostro nobile ardore!
CLAUDIO
Une douce compagne! Una dolce compagna!
BENEDETTO
Que la ruse accompagne! Che è molto astuta!
DON PEDRO
Qui berce vos ennuis! Che cura la vostra noia!
BENEDETTO
Et qui trouble vos nuits! E che turba le vostre notti!
CLAUDIO
Une constante amie! Un’amica costante!
BENEDETTO
Une intime ennemie! Una nemica interiore!
DON PEDRO
Qui vieillit avec nous! Che invecchia con noi!
BENEDETTO
Qui vieillit avant nous! Che invecchia prima di noi!
CLAUDIO
Un charme, une grâce! Un fascino, una grazia!
BENEDETTO
Qu’un hiver efface! Che preannunzia l’inverno!
DON PEDRO
Un trésor d’amour! Un tesoro d’amore!
BENEDETTO
Qu’épuise un seul jour! Che si esaurisce in un giorno!
CLAUDIO
Source de vie! Sorgente della vita!
BENEDETTO
Caquet de pie! Cicaleccio di gazza!
DON PEDRO
Fidélité! Fedeltà!
BENEDETTO
Fragilité! Fragilità!
CLAUDIO
Tendresse! Tenerezza!
BENEDETTO
Faiblesse! Debolezza!
DON PEDRO
Coeur pur! Cuore puro!
BENEDETTO
Peu sûr! Poco sicura!
CLAUDIO E DON PEDRO
Maître… Signora…!
BENEDETTO
Traître! Traditore!
CLAUDIO E DON PEDRO
Doux! Dolce!
BENEDETTO
Me marier?
Dieu me pardonne! etc.
Io sposarmi?
Dio mi perdoni! etc.
CLAUDIO E DON PEDRO
Dieu vous pardonne! etc. Dio vi perdoni! etc.
BENEDETTO
Si jamais Bénédict, au joug, peut se soumettre,
Il consent, ou le diable m’emporte, avoir mettre
comme une enseigne, sur son toit, ces mots écrits:
«Ici l’on voit Bénédict, l’homme Marié!..»
Se mai Benedetto si sottomettesse al giogo.
egli vi consente, o il diavolo mi porti, di mettere
come insegna sul suo tetto, queste parole:
"Qui si vede Benedetto, l’uomo sposato!…"
CLAUDIO E DON PEDRO
Comme nous rirons tous le jour
Qu’on le verra pâle d’amour!
Come noi rideremo tutto il giorno. quando lo si vedrà impallidire d’amore!
(Insieme)
BENEDETTO
Ah! l’étrange folie!
Non jamais de ma vie
De matrimoniophobie
Je ne vis un exemple égal!
Je ris de leur instance,
et de leur persistance
A prôner le destin banal.
Ah! la strana follia!
Mai nella mia vita
di matrimoniofobia
ne vidi un esempio uguale!
Io rido della loro insistenza,
e della loro persistenza
a esaltare un destino banale!
CLAUDIO E DON PEDRO
Ah! l’étrange folie!
Non jamais de ma vie
De matrimoniophobie
Je ne vis un exemple égal!
Rirons de sa prudence
Et de sa persistance
A craindre l’accident.
Ah! la strana follia!
Mai nella mia vita
di matrimoniofobia
ne vidi un esempio uguale!
Ridiamo della sua prudenza,
e della sua persistenza
a temere inconvenienti.
BENEDETTO
(ironicamente)
Je vous quitte, messieurs, vous me convertiriez. Io vi lascio, signori, voi mi convertirete.
(esce da destra)
UNDICESIMA SCENA
Don Pedro e Claudio
DON PEDRO
Par le ciel! Il faut que nous en venions à bout.
La seule femme qui convienne à cette étourdi,
c’est Béatrice.
Per il cielo! Occorre che ne veniamo a capo. La
sola donna che conviene a questo stordito e’ Beatrice.
CLAUDIO
Comme aussi le seul homme qui convienne à
cette folle, c’est Bénédict.
Come anche l’unico uomo che conviene a
questa pazza è Benedetto.
DON PEDRO
Eh bien! laissez-moi faire et, si votre aimable
fiancée veut me venir en aide, nous parviendrons
à réaliser le projet de ce mariage invraisemblable,
dont le Gouverneur vient aussi de
m’entretenir, et nous verrons, avant qu’il soi
peu, Bénédict l’homme marié. Je vais communiquer
mon plan à Héro; suivez-moi chez elle!
vous connaîtrez la comédie et le rôle que je
prétends vous y faire jouer.
Ebbene! lasciatemi fare e, se la vostra amabile
fidanzata mi vuole venire in aiuto, giungeremo
a realizzare il progetto di questo inverosimile
matrimonio, del quale anche il Governatore
verrà a parlarmi, e noi vedremo, prima che sia
poco, Benedetto l’uomo sposato. Vado a spiegare
il mio piano a Ero; seguitemi da lei! così
saprete la commedia e il ruolo che pretendo di
farvi recitare.
(Rumori e voci dietro la scena)
Voici venir les musiciens que le seigneur Léonato
veut, ce soir, faire entendre à la fête; ils
viennent répéter leur épithalame.
Ecco qui i musicisti che il Signor Leonato vuole,
questa sera, far ascoltare alla festa. Vengono a
ripetere il loro epitalamio.
CLAUDIO
Laissons-les à leur discordante étude! Lasciamoli alle loro discordanti prove!
(Escono da destra)
DODICESIMA SCENA
Somarone, seguito dai cantori e musici che portano oboi e fagotti.
SOMARONE
(venendo da sinistra)
Allons! chacun de vous doit maintenant savoir
sa partie, ou il ne la saura jamais; voyons l’ensemble.
Ah! c’est un bel ouvrage, et que j’ai
mis plus de huit jours à composer. Placezvous,
placez-vous! Ici… Ici donc!… là, en me regardant.
Bon! il me tourne le dos. Mais, malheureux,
comment verras-tu la mesure?… Il faudra donc
que je te la batte sur la tête ou sur les épaules?…
Ah! j’oubliais… êtes-vous d’accord, vous autres?
Andiamo! ognuno di voi ora deve sapere la sua
parte, o non la saprà più; vediamo l’insieme.
Ah! è una bella opera, che ho impiegato più di
otto giorni a comporre. Sistematevi, sistematevi!
Qui… qui dunque!… là, guardando me.
Bene! quello mi volta le spalle. Ma, maledizione,
come vedrai il ritmo?… occorrerà allora
che io te lo batta sulla testa o sulle spalle?…
Ah! dimenticavo… siete d’accordo voi altri?
UN MUSICO
Oui, oui, parfaitement! Sì, sì, perfettamente!
SOMARONE
Voyons. Vediamo.
(al primo oboe)
donne ton la. Dà il la.
(Il primo oboe dà il la)
(all’altro)
Et toi? E tu?
(Il secondo oboe dà il la bemolle che suona nello stesso tempo del la naturale del primo)
SOMARONE
(portandosi la mano alle orecchie)
Ah! aïe! Holà! Pouah! misérable! Veux-tu bien
t’accorder tout de suite!… Il y a de quoi déchirer
des oreilles d’âne. Voilà comment vous avez
osé l’autre soir, exécuter ma sérénade! Vous
avez juré de m’assassiner!
Ah! Ahi! Puah! miserabile! Vedi di accordarti
successivamente!… vi è da straziare delle orecchie
d’asino. Ecco come avete osato l’altra
sera eseguire la mia serenata! Avete giurato
d’assassinarmi!
(accordano)
SOMARONE
(un po’ più soddisfatto)
Enfin!… Y êtes-vous?… Finalmente! Ci siete tutti?
TUTTI
Oui, oui! Sì. sì!
SOMARONE
Je n’ai plus à vous donner qu’un dernière instruction,
mais la plus importante. Je ne ferai
pas de longs discours sur ma musique.
Non ho da darvi altro che un ultima istruzione,
ma la più importante. Non farò lunghi discorsi
sulla mia musica.
(Alza in aria il suo bastone da direttore come per segnare la prima battuta e, scorrendo con uno sguardo superbo la fila degli esecutori)
Mesdames et Messieurs… le morceau que
vous allez avoir l’honneur d’exécuter est un
chef-d’oeuvre!… Commençons!…
Signore e signori… il pezzo che voi avrete
l’onore di eseguire è un capolavoro!… Cominciamo!…
(batte il tempo)
N° 6 Epitalamio grottesco
I CORISTI
(I coristi devono cantare questo coro, con i loro spartiti in mano ed esagerando un po’)
Mourez, tendres époux
Que le bonheur enivre.
Mourez, pourquoi survivre
A des instants si doux?
Qu’une mort bien heureuse
Descende paisible sur vous
Comme la nuit calme et rêveuse!
Morite, teneri sposi
che la felicità inebria
Morite, perché sopravvivere
a dei momenti così dolci?
Che una morte felice
scenda pacifica su di voi
come una notte calma e sognante!
SOMARONE
(ai coristi)
Ah! mon Dieu! vous me beuglez cet épithalame
comme un De profundis! Vous ne comprenez
donc pas… ce… ce chef-d’oeuvre?… Un chant
de bonheur! un chant d’amour! qui doit ravir en
extase les mariés… la nuit… qui doit s’envoler…
s’exhaler… comme un parfum d’harmonie
vers leur chambre nuptiale!
Ah! Dio mio! voi mi urlate questo epitalamio
come un De profundis! Voi non comprendete
dunque questo… questo… capolavoro?… Un
canto di felicità! un canto d’amore! che deve
rapire in estasi gli sposi… la notte… che deve
prendere il volo… sublimare… come un profumo
d’armonia verso loro camera nuziale!
TREDICESIMA SCENA
I precedenti. Benedetto che entra da destra.
BENEDETTO
(a parte, sul fondo)
Je ne conçois pas qu’un homme, qui voit combien
est insensé celui qui se soumet à l’empire
d’amour, puisse en devenant amoureux,
tomber dans l’insigne folie qu’il a ridiculisée
dans autrui et s’offrir en butte à ses propres
sarcasmes.
Io non concepisco che un uomo, che vede
quanto è insensato colui che si sottomette al
comando dell’amore, poi, innamorandosi, cada
nel baratro della follia che ha ridicolizzato negli
altri e offra se stesso come bersaglio ai propri
sarcasmi.
(Somarone durante il monologo di Benedetto esamina con attenzione un passaggio della sua partitura)
SOMARONE
Un instant! je veux changer quelque chose à la
seconde ritournelle.
Un momento! Voglio cambiare qualche cosa al
secondo ritornello.
(Scrive qualche nota a matita su un manoscritto)
BENEDETTO
(continuando il suo monologo)
Et cependant, tel est Claudio. J’ai vu un temps
où l’harmonie la plus délicieuse à son oreille,
c’était le son du fifre et du tambour, et maintenant
il leur préfère de langoureuses mélodies!
J’ai vu un temps où il eût fait dix lieues à pied
pour voir une bonne armure; à présent, il passera
dix nuits à combiner la coupe d’un nouveau
pourpoint. Du diable si l’amour fait jamais
de moi un sot de ce calibre!
E ora, tale è Claudio. Ho visto un tempo in cui
l’armonia più deliziosa per le sue orecchie era il
suono di pifferi e tamburi, o ora egli preferisce
le melodie languorose! Ho visto un tempo in cui
avrebbe fatto dieci leghe a piedi per vedere una
buona armatura; al presente, egli passerebbe
dieci notti ad esaminare il taglio di un nuovo
farsetto. Al diavolo se l’amore faccia mai di me
uno stupido di questo calibro.
(Sparisce)
SOMARONE
(dopo aver scritto va a mostrare il passaggio modificato al primo oboe.)
Essaie-moi cela! Prova questo!
(L’oboe suona qualche battuta)
BENEDETTO
(durante l’assolo dell’oboe)
Ah! des musiciens!… une répétition!… Ecoutons! Ah! dei musici!… una prova… ascoltiamo!
SOMARONE
Très bien! Peste! à première vue! Oh! tu es un
gaillard! J’écrirai pour toi un joli saltarello dans
ma nouvelle messe.
Molto bene! Presto! lettura a prima vista! Oh!
sei molto bravo! Scriverò per te un saltarello
nella mia nuova messa.
TREDICESIMA SCENA
Don Pedro, Claudio, Somarone, Benedetto.
BENEDETTO
(riparandosi in un angolo del giardino)
Ah! voici le Général et notre amoureux chevalier. Ah! eccoli il generale e il nostro innamorato cavaliere!
DON PEDRO
(a Somarone)
Eh bien! nous ferez-vous entendre la musique en question? Ebbene! ci fate ascoltare la musica in questione?
SOMARONE
Oui, Excellence!… oui, Altesse!… Monseigneur…
et avec de nouveaux agréments que je
viens d’y ajouter.
Sì, Eccellenza!… sì, Altezza!… Monsignore… e
con nuovi titoli che io vengo ad aggiungervi.
(Tende il suo bastone da direttore d’orchestra a un domestico)
Emportez ceci! et apporte-moi le bâton , le
bâton ducal!..
Portate via questo e mi si porti il bastone,
quello ducale.
(il domestico esce)
C’est le bâton, Monseigneur, dont je me sers
devant les personnes… les personnes de qualité,
dans les circonstances… solennelles…
È il bastone, Monsignore, del quale mi servo
davanti alle persone… le persone di qualità,
nelle circostanze… solenni
DON PEDRO
Certainement, mon cher Maestro, je suis très
flatté… mais…
Certamente, mio caro Maestro, io sono molto
lusingato… ma…
SOMARONE
Monseigneur, je connais mes devoirs. Monsignore, conosco il mio dovere
(Il domestico ritorna e gli tende rispettosamente su un piatto d’argento un bastone d’avorio e d’ebano)
(prendendo delicatamente dal piatto il nuovo bastone)
Ivoire et ébène, Monseigneur; noir et blanc!
Cela imprime à l’exécution un caractère à la
fois riant et sombre.
Avorio ed ebano, Monsignore, nero e bianco!
Questo darà all’esecuzione volta volta allegro e
triste.
DON PEDRO
Très bien! Molto bene!
SOMARONE
Et c’est précisément le double caractère du
morceau que je suis fier de vous faire entendre.
Ed è precisamente il doppio carattere del pezzo
che io sono fiero di farvi ascoltare.
(ai musici)
Riant et sombre, vous entendez; c’est la vie et
la mort, tout est là… Allons!… à nous.
Allegro e triste, capite bene, la vita e la morte,
tutto v’è dentro… Andiamo!… a noi…
(Batte il tempo con gesti molto esagerati. Don Pedro e Claudio sono seduti da un lato della scena. Dall’altro lato c’è la pedana e il leggio di Somarone. Alla sua destra, all’entrata di una delle quinte si vedono due falsi suonatori di oboe davanti ai loro leggii.)
N° 6 bis. Epitalamio grottesco
I CORISTI
Mourez, tendres époux
Que le bonheur enivre!
Mourez, pourquoi survivre
A des instants si doux?
Oublieux de la vie,
Au ciel, ensemble, envolez-vous,
Perdus dans l’extase infinie!
Morite, teneri sposi
che la felicità inebria
Morite, perché sopravvivere
a dei momenti così dolci?
Dimentichi della vita,
al cielo, insieme, volate
persi nell’estasi infinita.
SOMARONE
(intervenendo durante il canto)
De l’onction, messieurs, de l’onction!
Mais, mais! le rythme! Ensemble! Mourez donc!
Oui, l’extase! adoucissez pour l’extase!
De la légèreté! Envolez-vous! léger! léger!
Ha! ha! suave! N’oubliez pas l’expression!
Et de l’onction encore! Observez bien toutes
les nuances!
Ah! léger! léger! onctueux!
C’est… ça! léger! léger!
Della dolcezza, signori, della dolcezza!
Ma, ma! il ritmo! Insieme! Morite dunque!
Sì, l’estasi! addolcite sull’estasi!
Della leggerezza! Volate! leggeri! leggeri!
Ah! ah! soave! Non dimenticate l’espressione!
E della dolcezza ancora! Osservate bene tutte
le sfumature!
Ah! leggero! leggero! dolci!
È… qua! leggero! leggero!
DON PEDRO
Comment? «mourez». Il ne fait pas que les
époux meurent! Quelles diables de paroles est ce là?
Come? «morite». Non occorre proprio che gli
sposi muoiano: Che diavolo di parola è quella?
SOMARONE
Monseigneur, cela se dit en haute poésie. Monsignore, ciò si dice in elevata poesia.
DON PEDRO
Ah! en haute poésie… en haute… très bien! Ah! In elevata poesia… in elevata… molto bene!
SOMARONE
(a parte)
Il est un peu… bourgeois, le général. È un po’… borghese, il generale.
DON PEDRO
Après tout, les époux ne s’en porteront pas
plus mal. D’ailleurs vos chanteurs prononcent
les vers de telle sorte qu’on ne les entendra
pas. Quant à la musique... elle est excellent…
savante…
Dopo tutto, gli sposi non se ne avranno a male!
In principio i vostri cantori pronunciavano i versi
in modo tale che non li si capivano. Quanto alla
musica... è eccellente… dotta…
(a parte)
Je n’y ai rien compris. Non ho capito nulla.
CLAUDIO
Ni moi non plus. Neppure io.
SOMARONE
(a bassa voce, a Don Pedro)
Mais les chanteurs son pitoyables. Ma i cantori sono pietosi.
BENEDETTO
(a bassa voce, mostrandosi attraverso la pergola)
Dis donc plutôt: impitoyables! Dì dunque piuttosto: impietosi!
SOMARONE
C’est une fugue, monseigneur. È una fuga, monsignore.
DON PEDRO
Ah! diable! Et pourquoi une fugue? Ah! diavolo! E perché una fuga?
SOMARONE
Le mot fugue veut dire fuite, et j’ai fait une
fugue à deux sujets, à deux thèmes, pour faire
songer les deux époux à la fuite du temps.
La parola fuga, vuol dire fuggire, e io ho fatto
una fuga a due soggetti, a due temi, per far
sognare i due sposi nella fuga del tempo.
DON PEDRO
Bravo! c’est admirable. Musique symbolique! Bravo! è ammirevole. Musica simbolica!
SOMARONE
Philosophique! Filosofica!
CLAUDIO
Cabalistique! Cabalistica!
BENEDETTO
(a bassa voce)
Et sudorifique, car il est nage. E sudorifica, perché nuota.
SOMARONE
Ah! si vous entendiez cela bien exécuté!… Ah! se voi la sentiste ben eseguita!…
DON PEDRO
Vous êtes trop sévère, vos choristes one
chanté d’une façon for passable.…
Voi siete troppo severo, i vostri coristi hanno
cantato in un modo passabile.
(a Claudio, a bassa voce)
BENEDETTO
Si mes chiens avaient hurlé de la sorte, je les
aurais pendus sans miséricorde. Pourvu que
ces voix discordantes ne me présagent pas
quelque malheur!
Si i miei cani avessero urlato così, li avrei impiccati
senza misericordia. Purché queste voci
discordanti non mi presagiscano una qualche
disgrazia!
DON PEDRO
(a Claudio)
C’est convenu. È convenuto
(a Somarone)
Entendez-vous, maestro? Procurez-vous
encore quelques chanteurs de choix, car ce
morceau nous plaît, et nous voulons qu’il produise
tout son effet, cette nuit, sous les fenêtres
de la charmante Héro. Venez me trouver
ensuite! j’aurai peut-être d’autres ordres à vous
donner.
Sentite, maestro? Procuratevi ancora qualche
cantore scelto, perché questo pezzo ci piace,
e noi vogliamo che produca tutto il suo effetto,
questa notte, sotto le finestre dell’affascinante
Ero. Venite a trovarmi! forse avrò altri ordini da
darvi.
SOMARONE
Ah!… Ah!… Monseigneur, Excellence!..
Altesse!.. Général!.. Vous prenez les grands
moyens!.. Ce sera superbe!..
Ah!… ah!… Monsignore, Eccellenza!…
Altezza!… Generale… voi prendete i grandi
mezzi!… Sarà superba!
(esce con i musicanti)
QUATTORDICESIMA SCENA
Don Pedro, Claudio, Leonato (entrando), Benedetto (nascosto)
DON PEDRO
Eh bien, Léonato, avez-vous fait de nouvelles
observations, et croyez-vous toujours Beatrice
amoureuse de Bénédict?
Ebbene, Leonato, avete fatto delle nuove
osservazioni, e credete sempre che Beatrice sia
innamorata di Benedetto?
LEONATO
Plus que jamais, je venais pour vous en parler. Più che mai. Vengo per parlarvene.
CLAUDIO
(basso a Don Pedro)
Avancez toujours, il nous écoute. Venite più avanti, egli ci ascolta.
(ad alta voce)
Pour moi, je n’aurais jamais cru qu’elle pût se
prendre d’affection pour un homme.
Per quanto mi riguarda, non avrei mai creduto
che ella avrebbe potuto amare un uomo.
LEONATO
Ni moi; mais le merveilleux de l’affaire, c’est de
la voir aimer Bénédict, l’homme qu’elle paraissait
abhorrer le plus.
Neppure io, la cosa meravigliosa dell’affare, è
di vederla amare Benedetto, l’uomo che sembrava
aborrire di più.
BENEDETTO
(a parte)
Serait-il possible? Et le vent soufflerait-il dans
cette directions?
Sarebbe possibile? E il vento soffierebbe in
questa direzione?
LEONATO
Je vous avoue, général, que je ne sais qu’en
penser. Mais vous ne pouvez concevoir jusqu’où
va la violence de son amour pour lui.
Io vi avviso, generale, che non so che cosa
pensare. Ma voi non potete concepire fino a
che punto è violento il suo amore per lui.
DON PEDRO
C’est peut-être une feinte. Forse è una finta.
CLAUDIO
Je serais porté à le croire. Io sarei portato a crederlo.
LEONATO
Une feinte, dites-vous? Alors il faut convenir
que jamais passion feinte ne contrefit à ce
point l’énergie d’un passion véritable.
Una finta, dite? Allora bisogna convenire che
mai una passione finta abbia contraffatto fino a
questo punto una passione vera.
DON PEDRO
Par quels signes sa passion se manifeste-telle? Con quali segni la sua passione si manifesta in lei?
CLAUDIO
(a bassa voce)
Garnissez bien l’hameçon, le poison va mordre. Mette una bella esca all’amo, il veleno sta mordendo.
LEONATO
Par quels signes? On la voit assise, immobile… da quali segni? A volte sta seduta, immobile…
(a Claudio)
Ma fille vous a dit en quel état… Mia figlia vi ha detto in quale stato…
CLAUDIO
Elle me l’a dit, en effet. Me l’ha detto, in effetti.
DON PEDRO
En quel état? Parlez! Vous me surprenez.
J’aurais cru son coeur à l’épreuve de toutes les
attaques de l’amour.
In quale stato! Parlate! Voi mi sorprendete.
Avrei creduto il suo cuore a prova di tutti gli
attacchi dell’amore.
LEONATO
Je l’aurais juré, surtout en ce qui concerne
Bénédict.
Io lo avrei giurato, soprattutto per qual che
riguarda Benedetto.
DON PEDRO
Lui a-t-elle fait connaître ses sentiments? Gli ha fatto sapere dei suoi sentimenti?
LEONATO
Non, elle jure de ne jamais les lui révéler. No, ella giura di non rivelarglieli mai.
CLAUDIO
Il est vrai, Héro l’assure. «Eh quoi, dit-elle, lui
écrirais-je que je l’aime, après toutes les marques
de dédain je lui ai prodiguées?»
È vero. Ero l’assicura. «E che, dice lei, gli scriverei
che lo amo, dopo tutti i segni di disdegno
che gli ho prodigato?»
LEONATO
C’est ce qu’elle disait tout à l’heure en prenant
la plume pour lui écrire. Elle a commencé une
lettre qu’elle a presqu’aussitôt déchirée en mille
morceaux, se reprochant d’être assez immodeste
pour écrire à un homme qui ne fera que
rire de ses avances. «Je juge de lui par moi,
a-t-elle dit; s’il m’écrivait, je me moquerais de lui.»
È quello che dice ogni volta che prende la
penna per scrivergli. Comincia una lettera
che ben presto lacera in mille pezzi, rimproverandosi
di essere immodesta per scrivere a
un uomo che non farebbe che ridere del suo
amore. «Io giudicherei così di lui, ha detto,
e egli mi scrivesse lo dileggerei».
CLAUDIO
Puis, elle est tombée à genoux, pleurant, sanglotant,
s’arrachant les cheveux, se frappant
la poitrine, exhalant à la fois des prières et des
imprécations.
Poi, cade in ginocchio, piangendo, singhiozzando,
afferrandosi i capelli, percuotendosi il
petto, mormorando ora delle preghiere, ora
delle imprecazioni.
LEONATO
Son exaltation, au dire de ma fille, a atteint
maintenant un degré de violence à faire craindre
qu’elle n’attente à ses jours.
La sua esaltazione, a detta di mia figlia, ha raggiunto
un grado di violenza da far temere che
ella non attenti alla sua vita.
BENEDETTO
(a parte)
Je prendrais tout cela pour un piège, dans la
bouche de tout autre que cette barbe grise: je
ne puis croire que l’imposture se cache sous
des dehors si vénérables.
Io prenderei tutto questo per una trappola, se
fosse in un altra bocca che non in quella barba
grigia: non posso credere che l’impostura si
nasconda dietro un aspetto così venerabile.
DON PEDRO
Si elle s’obstine à cacher ses sentiments à
Bénédict, il serait convenable que quelque
autre se chargeât de l’en instruire.
Se ella si ostina a nascondere i suoi sentimenti
a Benedetto, sarà conveniente che qualcun
altro si incarichi di informarlo.
CLAUDIO
A quoi bon? Il s’en ferait un jeu, et ce serait
pour lui un prétexte à de nouveaux sarcasmes
contre cette infortunée.
A che pro? Egli si farebbe gioco, e questo
sarebbe per lui un pretesto di nuovi sarcasmi
contro quella sfortunata.
DON PEDRO
S’il en était capable, on ferait, en le pendant,
une oeuvre méritoire. Une femme aussi accomplie,
vertueuse, à n’en point douter!
Se egli ne fosse convinto, si farebbe, in questo
caso, un’opera meritoria. Una donna così compita,
virtuosa, della quale non si può dubitare!
CLAUDIO
Et charmante! E affascinante!
DON PEDRO
Et d’une raison supérieure en tout, excepté
dans son amour pour Bénédict.
E con una intelligenza superiore in tutto tranne
che nel suo amore per Benedetto.
LEONATO
Oh! général, quand la raison est aux prises
avec la passion, il y a dix à parler contre un que
c’est la passion qui l’emportera. Je le déplore à
juste titre, et comme son oncle et comme son tuteur.
Oh, generale, quando la ragione è così presa
dalla passione, vi è ben da parlare contro uno
verso il quale c’è la passione. Io l’ho deplorato
a giusto titolo, come suo zio e come suo tutore.
DON PEDRO
Plût à Dieu qu’elle m’eût pris pour l’objet de sa
folle tendresse! Mettant à l’écart toute haute
considération, je l’eusse épousée. J’ai envie
d’en parler à Bénédict pour voir ce qu’il dira.
Piacesse a Dio che ella avesse preso me come
oggetto della sua follia! Mettendo da parte tutte
le altre considerazioni, l’avrei sposata subito. Io
ho voglia di parlare a Benedetto per vedere che cosa dirà.
CLAUDIO
N’en faites rien, mon Général! que plutôt Beatrice,
cédant aux conseils d’Héro, étouffe son
amour!
Non fate nulla, mio Generale! che piuttosto
Beatrice, cedendo ai consigli di Ero, soffochi il
suo amore!
LEONATO
Cela est impossible; son coeur périrait à la tâche. È impossibile; il suo cuore perirebbe nell’impresa.
(I personaggi che nel frattempo si sono allontanati a poco a poco, scompaiono)
BENEDETTO
(uscendo dal suo nascondiglio)
Ce n’est pas une plaisanterie; leur conversation
est sérieuse. Ils plaignent Beatrice; il paraît que
sa passion est au comble. Elle m’aime! Je dois
la payer de retour. J’ai entendu le blâme dont je
suis l’objet…
Non è una burla; la loro conversazione era
seria. Essi compiangono Beatrice; sembra che
la passione l’abbia travolta. Ella mi ama! Io
devo andarle incontro. Ho sentito la riprovazione
di cui sono oggetto…
(si nasconde)
DON PEDRO
(ritornando con Claudio e Leonato)
Eh bien! nous reparlerons de cela avec votre
fille; en attendant, laissons les choses comme
elles sont! J’aime Bénédict et je souhaiterais
que, jetant sur lui-même un regard modeste, il
s’avouât en toute humilité combien il est indigne
d’une telle femme.
Ebbene! riparleremo di questo con vostra figlia;
intanto lasciamo le cose come stanno! Io amo
Benedetto e gli augurerei che, guardandosi
dentro modestamente, si rendesse conto in
tutta umiltà quanto sia indegno di una tale
donna.
LEONATO
Voulez-vous venir, Général? le dîner est prêt. Volete venire, Generale? il pranzo è servito.
CLAUDIO
(a bassa voce)
Si après cela, il n’en est pas amoureux fou, je
ne veux plus compter sur rien.
Se dopo tutto questo egli non si è innamorato
pazzo non avrò più fiducia in nulla.
(Escono dalla sinistra)
QUINDICESIMA SCENA
Benedetto
BENEDETTO
(mostrandosi del tutto)
Non, il faut que le monde soit peuplé. Quand
je disais que je mourrais garçon, je ne pensais
pas devoir vivre jusqu’à ce que je fusse marié.
Ils disent que BEATRICE est belle, c’est vertueuse,
je n’en disconviens pas; qu’elle montre
une raison supéreuse en tout, hormis dans
l’amour qu’elle a pour moi. En effet, ce n’est
pas une grande preuve de raison qu’elle donne
là; ce n’est pas non plus une preuve de folie,
car je vais être effroyablement amoureux d’elle.
No, bisogna che il mondo sia popolato.
Quando io dicevo che sarei morto scapolo,
non pensavo di dover vivere fino a che fossi
sposato. Essi dicono che Beatrice è bella, è
virtuosa, io non dissento, che ella mostra una
ragione superiore in tutto, fuori che nell’amore
che prova per me. In effetti, non è una grande
prova di ragionevolezza che dà; questa non è
più una prova di follia, perché sto per innamorarmi
terribilmente di lei.
N° 7 Rondo
BENEDETTO
(mostrandosi del tutto)
Ah! je vais l’aimer, mon coeur me l’annonce!
A son vain orgueil je sens qu’il renonce.
Je vais l’admirer,
je vais l’adorer,
L’aimer, l’adorer, l’idolâtrer!
Fille ravissante!
Beatrice, ô dieux!
Le feu de ses yeux!
Sa grâce agaçante,
Son esprit si fin,
Son charme divin,
Tout séduit en elle,
Et sa lèvre appelle
Un baiser sans fin.

Ah! je vais l’aimer, etc.

Chère Beatrice!
Ciel! il se pourrait!
Elle m’aimerait!
Ô joie! O supplice!
Un pareil bonheur,
Est-il pour mon coeur?
Si c’était un songe!
Un cruel mensonge!
Ô rage! O fureur!
Non non non…

je vais l’aimer! etc.

Voici la belle Héro et son amie, je ne me sens
pas d’humeur en ce moment à faire de l’esprit
avec elles. Je suis mal à mon aise. Allons rêver
ailleurs!
Ah! sto per innamorarmene, il mio cuore lo sente!
Sente che ella rinuncia al suo vano orgoglio.
Io l’ammirerò,
l’adorerò,
l’amerò, l’adorerò, l’idolatrerò!
Figlia incantevole!
Beatrice, o Dei!
Il fuoco dei suoi occhi,
la sua grazia irritante,
il suo spirito così fine,
il suo fascino divino,
tutto seduce in lei.
E le sue labbra chiedono
un bacio senza fine.

Ah! sto per innamorarmene, etc.

Cara Beatrice!
Cielo! se potesse!
Ella mi amerebbe!
O gioia! O supplizio!
Una tale felicità
è per il mio cuore?
Se fosse un sogno!
Una crudele menzogna!
O rabbia! O furore!
No no no…

Ah! sto per innamorarmene! etc.

Ecco la bella Ero e la sua amica; non mi sento
dell’umore in questo momento di fare dello
spirito con loro: Non sono a mio agio: Allora
andiamo a sognare!
(esce)
SEDICESIMA SCENA
Ero, Ursula
ERO
Je sais bien bon gré à mon père de m’avoir dispensée
d’assister à ce banquet. Je suis si fatiguée
de tous ces préparatifs… Nous signons
le contrat ce soir… Mon coeur est plein de joie;
mais le bruit et la foule me sont insupportables.
Sono riconoscente a mio padre di avermi
dispensato di assistere a questo banchetto.
Sono così affaticata per tutti questi preparativi…
Firmeremo il contratto questa sera… Il
mio cuore è pieno di gioia; ma il rumore e la
folla mi sono insopportabili.
URSULA
Voilà votre mélancolie qui vous reprend. Vous
étiez si gaie tout à l’heure.
Ecco la vostra malinconia che vi riprende.
Prima eravate così gaia.
ERO
Oui, j’étais entré dans l’esprit du rôle que mon
père a voulu me faire jouer. C’était si plaisant
de savoir ma cousine aux écoutes dans la
chambre voisine de la mienne, pendant que
nous faisons l’éloge de Bénédict, et que nous
parlons de son violent amour pour elle! Amour
qu’il est si loin d’éprouver et qu’il n’éprouvera jamais!
Sì, ero dentro lo spirito del ruolo che mio padre
ha voluto farmi recitare. Era così piacevole
sapere che mia cugina ascoltava nella camera
vicino alla mia mentre noi facevamo gli elogi di
Benedetto e parlavamo del suo violento amore
per lei! Amore che egli è così lontano dal provare
e che non proverà mai!
URSULA
Ah! non, certes! pas plus qu’elle n’aimera
Bénédict. Ce sont deux êtres incapables d’un
tendre sentiment, et surtout d’un tendre sentiment
l’un pour l’autre.
Ah! no, certamente! non più di quanto ella
amerà Benedetto. Sono due esseri incapaci di
un sentimento tenero, e soprattutto di un tenero
sentimento l’uno per l’altro.
ERO
Pourtant, la porte étant ouverte, je la voyais
dans une glace sans qu’elle s’en doutât, et,
au moment où tu as dit: «Le malheureux en
mourra!», elle a fait un mouvement si brusque
que j’ai failli partir d’un éclat de rire qui eût tout
compromis.
Pertanto, la porta era aperta, la vedevo in uno
specchio senza che lei se ne accorgesse; e nel
momento in cui hai detto: «L’infelice ne morrà»,
ella ha fatto un movimento così brusco che
stavo per scoppiare in una risata che avrebbe
compromesso tutto.
URSULA
M’importe! j’ai peine à croire que la ruse ait
chance de succès.
Non importa! faccio fatica a credere che questa
astuzia abbia probabilità di successo.
ERO
Je ne le crois guère non plus. C’est pourquoi il
ne faut pas pousser trop loin cette plaisanterie.
BEATRICE nous en voudrait à la mort, si elle
se doutait que nous avons voulu nous moquer d’elle.
Io non ci credo quasi più È perché non bisogna
spingere troppo in là questi scherzi. Beatrice ci
vorrebbe morte se dovesse sospettare che noi
abbiamo voluto farci gioco di lei.
(sospirando)
Ah!… Ah!…
(Vanno a sedersi su una panca nel prato)
N° 8 Duetto - Notturno
URSULA
Vous soupirez, madame! Voi sospirate, signora!
ERO
Le bonheur oppresse mon âme!
Je ne puis y songer sans trembler malgré moi.
Claudio! Claudio! je vais donc être toi!
La felicità opprime la mia anima!
Non posso più sognare senza tremare mio malgrado.
Claudio! Claudio! Sarò dunque tua!
(La luna sorge e rischiara la scena con i suoi raggi che si riflettono nell’acqua)
URSULA E ERO
Nuit paisible et sereine!
La lune, douce reine,
Qui plane en souriant;
L’insecte des prairies,
Dans les herbes fleuries,
En secret bruissant;
Philomèle
Qui mêle
Aux murmures du bois
Les splendeurs de sa voix;
L’hirondelle
Fidèle
Caressant sous les toits
Sa niché en émoi;
Dans sa coupe de marbre
Ce jet d’eau retombant,
Ecumant,
L’ombre de ce grand arbre
En spectre se mouvant
Sous les vent
Harmonies
Infinies
Que vous avez d’attraits
Et de charmes secrets
Pour les âmes attendries!
Notte calma e serena!
La luna, dolce regina,
che si libra sorridendo;
Gli insetti del prato,
nell’erba fiorita,
che fanno segreto rumore..
Filomena,
che canta
ai mormorii del bosco
lo splendore della sua voce;
La rondine
fedele
che accarezza sotto i tetti
il suo nido con emozione;
Nella loro coppa di marmo
questi getti d’acqua che ricadono,
facendo schiuma;
l’ombra di questo grande albero
che si muove come uno spettro
sotto il vento;
Armonie
infinite,
voi avete una bellezza
e un fascino segreto
per le anime in attesa!
(Ero e Ursula si siedono sulla panca del parco)
URSULA
Quoi? vous pleurez, madame! Che? voi piangete, signora!
ERO
Ces larmes soulagent mon âme;
Tu sentiras couler les tiennes a ton tour,
Le jour où tu verras couronner ton amour!
Queste lacrime alleggeriscono la mia anima.
Tu sentirai scorrere le tue a tua volta,
il giorno che tu vedrai coronare il tuo amore!
URSULA E ERO
Respirons en silence
Ces roses que balance
le souffle du zéphyr!
A sa fraîche caresse,
Livrons, livrons nos fronts
Il cesse… il cesse…
Et meurt dans un soupir.

Nuit paisible et sereine, etc.
Respiriamo in silenzio
queste rose che sembrano
il soffio di uno Zefiro!
Alla loro franca carezza
liberiamo, liberiamo la nostra fronte.
Esso cessa… esso cessa…
E muore in un sospiro.

Notte placida e serena, etc.
(Le due fanciulle passano, abbracciate, sul davanti della scena. Ero piangendo di commozione, col volto nascosto appoggiato sulla spalla di Ursula. Ursula asciuga dolcemente gli occhi di Ero, che sorride e sembra diventare più calma. Ursula va a raccogliere un mazzo di rose, mentre Ero resta immersa nel suo sogno. Ursula offre il mazzo di rose a Ero. Ero con il braccio destro appoggiato sulla spalla di Ursula sfoglia lentamente le rose camminando con lei verso il fondo della scena. I due personaggi spariscono. Il sipario si abbassa lentamente.)
Intermezzo
Siciliana
ATTO SECONDO
(La scena rappresenta un grande salone del palazzo del Governatore. Una porta a destra e un’altra a sinistra. Si sentono nella sala vicina, attraverso la porta di sinistra completamente aperta, un rumore di bicchieri, di piatti e di voci confuse. Un domestico esce di corsa dalla sala del banchetto, attraversa la scena ed esce dalla porta opposta. Ne compare un altro che esegue il movimento contrario, ed entra nella sala del banchetto. Ricompare il primo che porta un grande fiasco di vino.)
SCENA PRIMA
Domestici
VOCI DALLA SALA DEL BANCHETTO
Du vin! du vin! Del vino! del vino!
PRIMO DOMESTICO
Oui! Oui! On y va. Après le festin des maîtres,
le festin des valets. Parce que c’est jour
de noces, il faut que tout le monde ici fasse
ripaille, jusqu’aux soldats du général, jusqu’à
ces chanteuses, jusqu’à cette canaille de musiciens
que Monseigneur a voulu festoyer aussi!
Sì! sì! arrivo! Dopo il banchetto dei padroni, il
banchetto dei valletti. Perché questo è giorno
di nozze, bisogna che tutti qui facciano baldoria,
anche i soldati del generale, anche i cantori,
anche quelle canaglie di musici che Monsignore
ha anche voluto che festeggiassero!
SECONDO DOMESTICO
Va donc leur porter la dame-jeanne! Ils sont
altérés comme les cendres de l’Etna. Et cela ne
suffira pas encore.
Corri a portar loro la damigiana! Sono assetati
come la cenere dell’Etna. E non sarà ancora
abbastanza.
PRIMO DOMESTICO
Je n’ai pas besoin de me presser. N’est-ce pas
une hôte qu’il nous faille servir de tels misérables?
Non c’è bisogno che mi spingi. Non c’è
un’ospite che ci manchi di servire fra tali miserabili?
SECONDO DOMESTICO
Des soudards! Dei soldatacci!
PRIMO DOMESTICO
Des bohémiens! Degli squattrinati!
SECONDO DOMESTICO
Des gourgandines! Delle sgualdrine!
PRIMO DOMESTICO
Des joueurs de flûte! Delle suonatrici di flauto!
SECONDO DOMESTICO
Oui, mais le Somarone de me le faire sentir …
en un certain endroit.
Sì, ma Somarone me le deve far sentire…
un certo posto.
PRIMO DOMESTICO
Il a rué? Si è rifiutato?
SECONDO DOMESTICO
Ah! et de quelle force!… Ah! e con quale forza
SOMARONE
(dall’interno della sala del banchetto)
Holà! valets! du vin donc! par Bacco! Olà, valletti! del vino, dunque, per Bacco!
PRIMO DOMESTICO
Le voilà qui brait maintenant! Allons, je vais le
faire taire.
Eccolo che ora grida! Andiamo, vado a farlo
tacere.
VOCI DALLA SALA
Du vin! de partons les diables, du vin! La Cave
est donc vide?
Del vino! per tutti i diavoli, del vino! La cantina è
dunque vuota?
PRIMO DOMESTICO
(precipitandosi col fiasco nella sala del banchetto)
Voilà, messeigneurs! Ecco, miei signori!
(l’altro)
Reviens vite! Torna presto!
(Entra, il secondo domestico esce di corsa)
VOCI DALLA SALA DEL BANCHETTO
Te moques-tu, maraud! une bouteille! Il en faut dix! Scherzi, marrano? Una bottiglia! ne occorrono dieci!
(altre voci)
Vingt! Venti!
(altre voci)
Cent! Alerte! Décampe! Cento! Presto! Corri!
(Il primo domestico esce di corsa dalla sala del banchetto, nel momento in cui entra il secondo domestico dalla parte opposta, portando in ogni braccio un’enorme fiasca)
PRIMO DOMESTICO
(volgendo la testa dalla parte della sala del banchetto)
J’y vole, messeigneurs! J’y vole! Volo, miei signori, volo!
SECONDO DOMESTICO
(voltando la testa verso la porta dalla quale è entrato; entra con l’aria di rispondere ad un interlocutore lontano)
Impossible! on ne peut pas se passer de moi. Impossibile! Non si può fare a meno di me!
(I due domestici si urtano e cadono sulla scena)
PRIMO DOMESTICO
Butor! Tanghero!
SECONDO DOMESTICO
Animal! Tu as failli me faire casser mes bouteilles.
Au diable les gens serviles! Quel besoin
as-tu de te presser ainsi?
Animale! Mi hai fatto rompere le mie bottiglie.
Al diavolo la gente servile! Che bisogno avevi di
correre così?
PRIMO DOMESTICO
Eh! pardieu! ils ont le diable au corps, ils boivent
à faire frémir, ils crient, ils chantent, ils
vont faire improviser le Somarone.
Eh! perbacco! hanno il diavolo in corpo, bevono
da far fremere, gridano, cantano, vogliono far
improvvisare Somarone!
SECONDO DOMESTICO
Je veux entendre cela. Voglio sentirlo!
(Entra. L’altro esce dalla parte opposta. Canti nella sala vicina. Preludio di trombe e chitarre, rumori di tavoli.)
SOMARONE
Je veux bien vous improviser quelque chose,
mais accompagnez-moi tous: vous, les chanteuses,
avec vos guitares, vous les soldats,
avec vos trompettes, avec les tambourins, avec
tous les instruments favoris de Mars et de Bacchus!
Voglio ben improvvisare qualche cosa, ma
accompagnatemi tutti: voi cantori, con le vostre
chitarre, voi soldati con le trombe e con i tamburi,
con tutti gli strumenti favoriti da Marte e
Bacco.
SECONDA SCENA
N° 9 Improvvisazione e coro dei bevitori
SOMARONE
Le vin de Syracuse
Accuse
Une grande chaleur
Au coeur de notre île
De notre île
De Sicile,
Vive ce fameux vin
Si fin!
Il vino di Siracusa
accusa
un grande calore
nel cuore della nostra isola
della nostra isola,
della Sicilia.
Viva questo famoso vino
così buono!
I CORISTI
Vive ce fameux vin
Si fin!
Viva questo famoso vino
così buono
SOMARONE
Mais la plus noble flamme ma la fiamma più nobile
I CORISTI
…ah!… …ah!…
SOMARONE
Douce à l’âme
Comme au coeur
Du buveur,
C’est la liqueur vermeille
De la treille
Des coteaux de Marsala
Qui là!
Dolce all’anima
come al cuore
del bevitore.
È il liquore vermiglio
della vite
della costa di Marsala,
proprio là!
I CORISTI
Il a raison, et sacre éloquence
S’unit à la science
du vrai buveur.
Honneur, à l’improvisateur!
Egli ha ragione e sacra eloquenza
se unita alla scienza
del vero bevitore.
Onore all’improvvisatore!
SOMARONE E I CORISTI
Le vin de Syracuse, etc. Il vino di Siracusa, etc.
VOCI DIVERSE
Bravo! bravo! voyons le second couplet. Bravo! bravo! sentiamo la seconda strofa.
SOMARONE
(entrando in scena, seguito da una parte del coro)
Le second! ah, le second, je ne suis pas plus
embarrassé que le premier… Je vous en improviserais
trente.
La seconda! ah! la seconda, non sono più
imbarazzato della prima… voglio improvvisarne
trenta.
VOCI DIVERSE
Non, non, c’est assez de deux! Allez Maestro!
silence! silence donc!
No, no. Bastano due! Andate, maestro! silenzio,
silenzio, dunque!
(chitarre e trombe restano fuori scena)
SOMARONE
Le vin… le vin… (Hum!) le vin
Fin
De Syracuse…
Le vin de Syracuse accuse…
Accuse
Oui, certes… le vin de Syracuse…
Le vin de Syracuse
Il vino… il vino… (uhm!) il vino
buono
di Siracusa…
Il vino di Siracusa accusa…
Accusa.
Sì, certo... il vino di Siracusa…
Il vino di Siracusa
I CORISTI
Poète divin,
Ta muse abuse,
Tu le vois,
De notre patience,
Assez d’éloquence!
Rimeur aux abois,
Bois!
Poeta divino,
la tua Musa abusa.
Tu lo vedi.
della nostra pazienza
abbastanza eloquenza!
rimatore agli estremi,
bevi!
SOMARONE E I CORISTI
Le vin de Syracuse, etc. Il vino di Siracusa, etc.
(Il domestico entra con un cesto pieno di enormi bottiglie)
SOMARONE
Silence! je le tiens… mon second couplet…
Ecoutez-moi donc!
Silenzio! Ce l’ho… la mia seconda strofa…
Ascoltatemi, dunquea
VOCI DIVERSE
Viva! viva! à la bonne heure! Voilà un garçon intelligent! Viva! Viva! alla buonora! Ecco un ragazzo intelligente!
SOMARONE
Bon. j’ai compris! Portons le panier dans le
jardin, nous y boirons au clair de lune.
Bene. Ho compreso! Portiamo il cesto in giardino,
così berremo al chiaro di luna.
VOCI DIVERSE
Oui, oui, c’est une idée.. nous danserons le Saltarello. Sì, sì, è un’idea… danzeremo il Saltarello.
SOMARONE
Mais dansons et buvons vite, car l’heure de la
cérémonie approche et nous devons tous nous
y présenter décemment, s’il est possible.
Ma danziamo e beviamo presto, perché l’ora
della cerimonia si avvicina e tutti dobbiamo
presentarci decentemente, se è possibile.
VOCI DIVERSE
Au jardin! au jardin! In giardino! In giardino!
(escono cantando il seguente ritornello)
SOMARONE E I CORISTI
Mais la plus noble flamme,
C’est le vin de Marsala
Qui l’a!
Ma la più nobile fiamma
è il vino di Marsala,
quello là!
SECONDA SCENA
Beatrice
N° 10 Aria
(Entra molto agitata)
BEATRICE
Dieu! que viens-je d’entendre?
Je sens un feu secret,
Dans mon sein, se répandre,
Bénédict… se peut-il?
Bénédict m’aimerait?
Il m’en souvient, le jour du départ de l’armée,
Je ne pus m’expliquer
L’étrange sentiment de tristesse alarmée
Qui de mon coeur vint s’emparer.
Il part, disais-je, il part, je reste!
Est-ce la gloire, est-ce mort
Que réserve le sort
A ce railleur que je déteste?
Des plus noires terreurs
La nuit suivante fut remplie…
Les Mores triomphaient, j’entendais leurs clameurs,
Des flots du sang chrétien a terre était rougie.
En rêve je voyais Bénédict haletant.
Sous un monceau de morts, sans secours,
expirant.
Je m’agitais sur ma brûlante couche.
Des cris d’effroi s’échappaient de ma bouche,
En m’éveillant, enfin, je ris de mon émoi.
Je ris de Bénédict, de moi,
De mes sottes alarmes…
Hélas! hélas ce rire était baigné de larmes…

Il m’en souvient, etc.

Je l’aime donc? je l’aime donc?
Oui, Bénédict, je t’aime! je t’aime
Je ne m’appartiens plus, je ne suis plus moimême.
Sois mon vainqueur,
Dompte mon coeur!
Viens!, déjà ce coeur sauvage,
vole au-devant de l’esclavage!

Oui Bénédict! Je t’aime! etc..

Adieu, ma frivole gaîté!
Adieu, ma liberté,
Adieu dédains, adieu folies,
Adieu, mordantes raille ries!
Beatrice, à son tour,
Tombe victime de l’amour!
Dio! che cosa sento?
Sento un fuoco segreto,
che si allarga nel mio seno.
Benedetto… È possibile?
Benedetto sarebbe innamorato di me?
Mi ricordo, il giorno della partenza dell’esercito,
non ho potuto spiegarmi
lo strano sentimento di allarmata tristezza
che si era impadronito del mio cuore.
Egli parte, dicevo, egli parte e io resto!
Là c’è la gloria, là c’è la morte
che riserva la sorte
a questo canzonatore che io detesto?
La notte seguente fu riempita
di un nero terrore…
I Mori vincevano, e io sentivo i loro clamori,
la terra era arrossata da sangue cristiano.
In sogno vedevo Benedetto rantolante
sotto un mucchio di morti, senza soccorso,
morente.
Io mi agitavo sul mio bruciante letto.
Grida di terrore uscivano dalla mia bocca.
Alla fine, svegliandomi, ho riso della mia emozione.
Io ho riso di Benedetto e di me,
dei miei sciocchi allarmi…
Ahimè! ahimè questo riso era bagnato di lacrime…

Mi ricordo etc.

Io l’amo dunque? Io l’amo dunque?
Sì, Benedetto, io t’amo! io t’amo!
Io non mi appartengo più, non sono più me stessa.
Sii mio vincitore.
Doma il mio cuore!
Vieni! già questo cuore selvaggio
vuole essere tuo schiavo!

Sì Benedetto! io t’amo! etc.

Addio, mia frivola allegria!
Addio mia libertà,
addio disdegno, addio follie,
addio mordenti risa di scherno!
Beatrice a sua volta
cade vittima dell’amore!
TERZA SCENA
Beatrice e, entrando, Ero e Ursula
ERO
(entrando da sinistra)
Qu’as-tu donc, Beatrice? Quelle agitation! Je
ne te vis jamais ainsi.
Che cosa hai dunque, Beatrice? Che agitazione!
Non ti ho mai visto così.
BEATRICE
Moi?… je… rien! Io? … io… niente!
ERO
Allons! tu auras vu Bénédict, je gage. Tu ne
peux le rencontrer sans te laisser aller à des
accès de colère qui, pardonne à ma franchise!
semblent peu dignes de toi.
Andiamo! Avrai visto Benedetto, immagino.
Non puoi incontrarlo senza lasciarti andare a
degli accessi di collera che, perdona la mia
franchezza, sembrano poco degni di te.
URSULA
Et qu’il est si loin de mériter! E che lui è lontano dal meritarsi!
ERO
Ursule a raison. Le caractère de Bénédict
est bien changé. Il ne parle maintenant de toi
qu’avec des expressions qui t’étonneraient
fort… Mais tu le hais à un point…
Ursula ha ragione. Il carattere di Benedetto è
molto cambiato. Ora parla di te con espressioni
che ti stupiranno parecchio… ma tu lo odi a tal
punto…
BEATRICE
Assez, cousine! Basta, cugina!
ERO
C’est pourtant un brave et charmant gentilhomme. È un così coraggioso e affascinante gentiluomo.
URSULA
Plus à plaindre qu’a blâmer. Più da compiangere che da biasimare.
BEATRICE
Si vous continuez, je vous quitte. Se continuate, me ne vado.
ERO
Allons! taisons-nous! Mais je te voudrais voir
devenir plus humaine. Je suis si heureuse…
Andiamo! taciamo! ma vorrei vederti diventare
più umana. Io sono così felice…
N° 11 Trio
ERO (ASSIEME A URSULA)
Je vais, d’un coeur aimant,
Être la joie et le bonheur suprême.
Mon cher Claudio m’aime,
Et mon époux restera mon amant…
Io di un cuore innamorato
sarò la gioia e l’onore supremo.
Il mio Claudio m’ama
e mio sposo sarà anche mio amante…
URSULA (ASSIEME A ERO)
Héro, d’un coeur aimant
Sera la joie et le bonheur suprême:
Son cher Claudio l’aime.
Et son époux restera son amant.
Ero, di un cuore innamorato
sarà la gioia e la felicità suprema.
Il suo caro Claudio la ama,
e suo sposo sarà anche suo amante.
BEATRICE
Tu vas, d’un coeur aimant,
Être la joie et le bonheur suprême.
Ton cher Claudio t’aime
Et ton époux restera ton amant
Tu sarai di un cuore innamorato
la gioia e la felicità supreme.
Il tuo caro Caludio ti ama
E tuo sposo sarà anche tuo amante.
ERO E URSULA
(a parte, guardando Beatrice)
Quelle douceur!
Quel changement!
Che dolcezza!
Che cambiamento
URSULA
Et quoi! madame, un seul moment,
A ces deux coeurs, porteriez vous envie?
Et cette liberté, charme de votre vie,
Pourriez-vous la donner pour un époux amant?
E che! signora, un solo istante,
sareste invidiosa di questi due cuori?
E questa libertà, incantesimo della vostra vita,
potreste darla ad uno sposo amante?
BEATRICE
Un amant! un époux! à moi! de l’esclavage,
Traîner la chaîne en frémissant!
Ah! jamais mieux, dans un couvent,
Voir se flétrir la fleur de mon bel âge
Sous le cilice et le noir vêtement.
Un amante! uno sposo! a me! trascinare
fremendo le catene della schiavitù!
Ah! giammai! meglio in un convento,
vedere appassire il fiore della mia bella età
sotto il cilicio e il nero velamento.
ERO
Certes, belle cousine,
A ton coeur fier l’hymen serait fatal!
Et si, d’un cavalier que ta taille divine,
Tes traits si beaux, ton esprit sans égal,
Auraient forcé de te rendre les armes,
Les yeux, pour toi, fondaient en larmes.
Certo, bella cugina.
Al tuo cuore fiero il matrimonio sarebbe fatale!
E così, di un cavaliere che il tuo aspetto divino,
le tue forme così belle, il tuo spirito senza pari
avrebbero costretto a cedere le armi,
mentre i suoi occhi si scioglievano in lacrime per te.
ERO E URSULA
Ne va [N’allez] pas, un jour.
D’un tendre retour,
Payer son amour!
Non ti [vi] capiterà un giorno
con un tenero ripensamento,
di ripagare il suo amore!
BEATRICE
Je me moque, chère cousine.
De tous ces paladins à la mine assassine,
Ne crains pas que, pour eux, je faiblisse à mon tour!
Non, non, le plus vaillant m’eût
rendu les armes.
Je rirais de ses larmes,
Et d’un tendre retour
On ne me verrait pas
Payer son fol amour.
Io me ne rido, cara cugina
di tutti questi paladini dall’aspetto assassino,
non temere che, per loro, io diventi a mia volta debole!
No, no, anche se il più valoroso mi avesse
ceduto le armi
io riderei delle sue lacrime,
e con un tenero ripensamento
non mi vedrete
ripagare il suo folle amore.
URSULA
Dans le mariage, hélas! l’habitude,
Spectre à l’oeil éteint,
Où l’ennui se peint,
Amène trop souvent dégoût et lassitude, Et tardifs remords!
Nel matrimonio, ahimè!, l’abitudine,
spettro dall’occhio spento,
dove specchia la noia,
reca troppo spesso disgusto e indifferenza, e tardivi rimorsi!
ERO
(un poco agitata)
Et bientôt après, c’est la jalousie,
Ce monstre aux yeux verts,
Vomi des enfers,
E subito dopo, c’è la gelosia,
questo mostro dagli occhi verdi,
vomito dell’inferno,
ERO E URSULA
Qui vient empoisonner une innocente vie
Par d’affreux transports!
Che viene ad avvelenare una vita innocente
con orribili scenate!
ERO
Ah! si Claudio…
Ciel! un tel outrage!
Devait, pour moi, se refroidir!
Ah! se Claudio…
Cielo! un tal oltraggio!
dovesse raffreddarsi con me!
BEATRICE
Ah! j’en mourrais de rage! Ah! ne morrei di rabbia!
ERO
Pour une autre me fuir! Fuggirmi con un’altra!
BEATRICE
J’en perdrais la raison… Io perderei la ragione…
ERO
Être par lui trompée… Essere da lui ingannata…
BEATRICE
Ah! ah! le fer! le poison! Ah! ah! il pugnale! il veleno!
ERO
Délaissée! Abbandonata!
ERO E URSULA
(scoppiando a ridere)
Ha! ha! ha! ha! ha! ha! Ah! ha! ha! ha! ha! ha!
ERO
Ha! ha! ha! Lionne en furie!
Quoi! la jalousie
Aurait sur tes sens
Un pareil empire?
Mais, j’ai voulu rire.
Non, je le sens…
Ha! ha! ha! Leone infuriato!
Che! la gelosia
avrebbe sui tuoi sensi
questo dominio?
Ma io scherzavo:
No, lo sento…
(Insieme)
ERO
Je vais, d’un coeur aimant.
Être la joie et le bonheur suprême.
Mon cher Claudio m’aime,
Et mon époux restera mon amant,
Io di un cuore innamorato
sarò la gioia e l’onore supremo.
Il mio Claudio m’ama
e mio sposo sarà anche mio amante…
BEATRICE
Tu vas d’un coeur aimant,
Etre la joie et le bonheur suprême.
Ton Claudio t’aime
Et ton époux restera ton amant..
Tu sarai di un cuore innamorato
la gioia e la felicità supreme.
Il tuo caro Claudio ti ama
E tuo sposo sarà anche tuo amante.
URSULA
Héro, d’un coeur aimant,
Sera la joie et le bonheur suprême.
Son cher Claudio l’aime
Et son époux restera son amant,
Ero, di un cuore innamorato
sarà la gioia e la felicità suprema.
Il suo caro Claudio la ama,
e suo sposo sarà anche suo amante.
ERO
On nous attend, chère Ursule! nous avons à
peine le temps d’achever ma parure. Viens-tu,
Beatrice?
Ci aspettano, cara Ursula! Abbiamo appena il
tempo di completare la mia parure. Tu vieni,
Beatrice?
BEATRICE
Je vous suis dans un instant. Fra un attimo vi seguo.
(Ella cade su una sedia, assorbita dai suoi pensieri. Ascolta il coro seguente con emozione crescente)
(N° 12 Coro lontano)
(dietro la scena)
IL CORO
Viens, viens, de l’hyménée
Victime fortunée!
Viens charmer tous les yeux,
Viens parer tes cheveux
De la fleur virginale!
La pompe nuptiale
Se prépare, l’époux attend;
Le sourire des cieux descend.
Viens, viens, l’heureux époux attend.
Vieni, vieni, dell’imeneo
vittima fortunata!
Vieni a rendere affascinanti i tuoi occhi,
vieni a ornare i tuoi capelli
con un fiore virginale!
La pompa nuziale
si sta preparando, lo sposo ti attende,
il sorriso del cielo discende.
Vieni, vieni, il felice sposo ti attende.
(alla fine del coro Beatrice, che ha il volto coperto dalle mani, si alza con un movimento brusco e, dirigendosi con vivacità verso una delle uscite di sinistra, incontra Benedetto che ne sta uscendo)
QUARTA SCENA
Beatrice e Benedetto
BEATRICE
(vedendo Benedetto)
Ciel! Cielo!
BENEDETTO
(vedendo Beatrice)
Ah! Ah!
(entrambi restano un istante interdetti)
Madame! Signora!
BEATRICE
Seigneur! Signore!
BENEDETTO
On vous cherche… Vi stanno cercando…
BEATRICE
Vous me cherchiez? Voi mi cercate?
BENEDETTO
Je n’ai pas dit cela… les convives du gouverneur
s’étonnent de votre absence.
Non ho detto questo… il convitati del governatore
si meravigliano della vostra assenza.
BEATRICE
Je pense bien qu’ils s’étonnent peu de la vôtre.
On sait que vous êtes toujours où vous ne
devriez pas être.
Penso che essi si meraviglino poco della
vostra. Si dice che voi siate sempre dove non
dovreste essere.
BENEDETTO
Où je ne devrais pas être?… Mais pourquoi ne
serais-je pas ici?
Dove non dovrei essere?… Ma perché non
dovrei essere qui?
BEATRICE
Pourquoi y êtes-vous? Que me voulez-vous?
Je ne puis faire un pas sans vous rencontrer.
Vous êtes mon ombre. Vous me poursuivez.
Vous m’obsédez!
Perché vi siete? Che cosa volete da me?
Non posso fare un passo senza incontrarvi.
Siete la mia ombra. Mi perseguitate.
Mi ossessionate!
BENEDETTO
Que ne puis-je être plus que votre ombre, et ne
pas vous quitter davantage!… je vous jure…
Che io non possa essere che la vostra ombre, e
che io non vi lasci più!… vi giuro…
BEATRICE
Je vous jure que votre raillerie est tout-à-fait
déplacée et fort inutile, car je comprends, je
devine le vrai sens de toutes vos paroles…
Vous croyez… me rendre ridicule, et faire
croire… aux gens… que je vous crois… mais
n’en croyez rien.
Vi giuro che la vostra beffa fuori
luogo e del tutto inutile, perché io capisco, io
immagino il vero senso di tutte le vostre parole…
voi credete… di rendermi ridicola, e far
credere… alla gente… che io vi creda… ma
non credete nulla.
(a parte)
Ah! mon Dieu! je ne sais plus ce que je dis. Ah! mio Dio! non so più quello che dico.
(ad alta voce)
Le ridicule est à moi, oui, je m’en sers pour fustiger
les gens qui me déplaisent.
Il ridicolo è mio, sì, io me ne servo per fustigare
la gente che non mi piace.
BENEDETTO
(a parte)
Qu’elle est belle! Come è bella!
BEATRICE
Et vous êtes de ceux-là. E voi siete fra quelli.
(a parte)
Je suis brutale. Sono brutale..
BENEDETTO
Madame! Signora!
BEATRICE
Je vous déteste. Vi detesto.
(a parte)
Pauvre malheureux! Povero infelice!
BENEDETTO
Calmez-vous, madame! Calmatevi, signora!
BEATRICE
Je vous exècre. Vi esecro!
BENEDETTO
Je ne puis dire… Non posso dire…
BEATRICE
(scoppiando in singhiozzi)
Mais que me voulez-vous? Ma che volete da me?
BENEDETTO
(molto emozionato)
Je… ne… puis… dire que… je vous aie jamais
aimée…
Io… non… posso… dire che… vi abbia sempre
amata…
BEATRICE
(con uno scoppio di risa)
Ah! ah! ah! Je l’espère bien. Ah! ah! ah! Lo spero bene.
BENEDETTO
Mais si… Ma se…
BEATRICE
Quoi? Che?
BENEDETTO
Si… je pouvais trouver en vous quelque indulgence…
jamais un coeur…
Se… potessi trovare in voi una qualche indulgenza…
giammai un cuore…
BEATRICE
Allez!… Allez donc! La rime est constance.
Décochez-moi un madrigal! Vous en êtes capable,
vous êtes poète! Ah! ah! ah!
Andate!… andate dunque! La rima è costanza.
Indirizzatemi un madrigale! Voi ne siete capace,
voi siete poeta! Ah! ah! ah!
BENEDETTO
(atterrito)
Si je ne suis pas poète, je veux tâcher de le
devenir pour mériter au moins vos railleries; je
souffre trop de vous voir injuste.
Se non sono un poeta, voglio sforzarmi di
diventarlo per non meritare le vostre canzonature;
io soffro troppo nel vedervi ingiusta.
BEATRICE
(a parte)
Comme il m’aime! Come mi ama!
(ad alta voce)
A la bonne heure! Mais, par grâce, laissez-moi
enfin! Je… je…
Alla buonora! Ma, di grazia, lasciatemi finalmente!
Io… io…
BENEDETTO
Je me retire… pardonnez si j’ai troublé votre
solitude.
Io mi ritiro… perdonatemi se ho turbato la
vostra solitudine.
(a parte)
Quel amour! Son âme est bouleversée! Adorable
femme!
Che amore! La sua anima è sconvolta. Adorabile
donna!
BEATRICE
(contenendo a fatica un nuovo accesso di lacrime)
Mais, partez-donc! Allons! voici les fiancés
maintenant! Le gouverneur, le Général, tous les
invités! Où me cacher?
Ma, partite, dunque! Andiamo! ecco ora i fidanzati!
Il Governatore, il Generale, tutti gli invitati!
Dove nascondermi?
(Ella si asciuga gli occhi e cerca di mettersi in salvo verso il fondo. Leonato la ferma)
QUINTA SCENA
Leonato, Don Pedro, Claudio, Benedetto, un notaio, Ero, Beatrice, Ursula, Signori e Dame della corte del Governatore
LEONATO
(riconducendo Beatrice)
Restez, ma chère nièce! et vous, Bénédict,
pouvez-vous quitter ma fille en un pareil moment?
Restate, mia cara nipote! e voi, Benedetto,
potete lasciare mia figli in un tal momento?
N° 13 Marcia Nuziale
TUTTI
Dieu qui guidas nos bras pour chasser l’infidèle,
Préside à cet heureux moment!
Ange du chaste hymen, viens prendre sous ton aile
Ce couple amoureux et charmant!

Il réunit beauté, jeunesse
Gloire, fidélité, tendresse,
Comble de tes faveurs
Ces deux nobles coeurs,

Dieu qui guidas nos bras etc.
Dio che guidi il nostro braccio per cacciare l’infedele,
presiedi a questo felice momento!
Angelo del casto imeneo, vieni a prendere sotto la tua ala
questa coppia innamorata e affascinante!

Egli unisce beltà, giovinezza,
gloria, fedeltà, tenerezza.
Colma dei tuoi favori
questi due nobili cuori

Dio che guidi il nostro braccio, etc.
LEONATO
(al notaio)
Tout est-il prêt? Tutto è pronto?
IL NOTAIO
Oui, monseigneur. Cet acte est en bonne
forme, il n’y manque plus que la signature.
Sì, mio signore. L’atto è stato preparato. Non
mancano che le firme
DON PEDRO
Approchez, Claudio! Avvicinati, Claudio
(Claudio firma)
A vous, charmante Héro! A voi, affascinante Ero!
(Ero firma a sua volta)
(Prendendo la penna e passandola poi ai signori siciliani)
A nous maintenant, à nous les joyeux témoins! Ora a noi, a noi gli allegri testimoni!
IL NOTAIO
(estraendo un altro foglio dal suo portacarte)
Voici le second contrat. Où sont les fiancés? Ecco il secondo contratto. Dove sono i fidanzati?
LEONATO
(con finta sorpresa)
Le second? Il secondo?
DON PEDRO
(ugualmente)
Qui encore se marie donc ici? Chi ancora si sposa qui?
IL NOTAIO
Oui. J’ai été requis pour préparer un deuxième
contrat; le voici.
Sì, mi è stato richiesto di preparare un secondo
contratto. Eccolo.
LEONATO
Ah çà! il faut pourtant trouver les fiancés! Ah! Allora bisogna trovare i fidanzati!
(agli assistenti)
Qui se sentirait ici la fantaisie de me marier? Chi avrà qui la fantasia di sposarmi?
(Benedetto fa un movimento. Leonato lo ferma)
Oh! je ne parle pas pour vous, on sait bien… Oh! non parlo di voi, lo si sa bene…
BENEDETTO
(lanciandosi verso Beatrice)
M’aimez-vous? Mi amate?
BEATRICE
Non, pas plus que de raison. Non più di quanto sia ragionevole.
BENEDETTO
Il faut alors que votre oncle, le Général et
Claudio aient été induits en erreur, car ils m’on
juré que vous m’aimez.
Allora significa che vostro zio, il Generale e
Claudio siano stati indotti in errore, poiché mi
hanno giurato che voi mi amate.
BEATRICE
M’aimez-vous? Voi mi amate?
BENEDETTO
Non, pas plus que de raison. Non più di quanto sia ragionevole.
BEATRICE
Il faut alors que ma cousine et Ursule se soient
étrangement trompées, car elles m’ont juré que
vous m’aimez.
Allora significa che mia cugina e Ursula si siano
stranamente ingannate, poiché esse mi hanno
giurato che voi mi amate.
BENEDETTO
Ils juraient que vous m’aimiez à en perdre la tête. Essi hanno giurato che voi mi amate alla follia.
BEATRICE
Elles juraient que vous mouriez d’amour pour moi. Esse hanno giurato che morite d’amore per me.
BENEDETTO
Il n’en était rien. Vous ne m’aimez donc pas? Non importa. Voi dunque non mi amate?
BEATRICE
Non, vraiment, je ne vous aime que d’amitié. No, veramente io non vi amo che come amico.
LEONATO
Allons, ma nièce, j’ai la certitude que vous l’aimez. Andiamo, nipote mia, sono certo che l’amate.
CLAUDIO
(tirando fuori una carta dalla tasca)
Et moi, je ferais le serment qu’il est amoureux
d’elle, car voici un papier écrit au crayon de sa
main; je l’ai trouvé tout à l’heure sur un banc
du jardin. C’est le commencement d’un sonnet
sorti de son cerveau et destiné à Beatrice.
Per quanto mi riguarda, farò giuramento che
egli è innamorato di lei. Infatti ecco una carta
scritta a matita di sua mano; l’ho trovata ora su
una panca del giardino. È l’inizio di un sonetto
uscito dal suo cervello e destinato a Beatrice.
ERO
(tirando fuori un’altra carta)
Et en voici un autre tombé, ce matin, de la
poche de ma cousine; il est de son écriture et
contient des réflexions sur Bénédict, qui prouvent
qu’elle était au moins fort préoccupée de
ce gentilhomme.
Ed eccone un’altra caduta questa mattina dalla
tasca di mia cugina; è la sua calligrafia e contiene
delle riflessioni su Benedetto, che dimostrano
che ella è stata molto preoccupata di
questo gentiluomo.
BENEDETTO
Miracle! Voilà nos mains qui déposent contre
nos coeurs!
Miracolo! Ecco le nostre mani che depongono
contro i nostri cuori!
(a Beatrice)
Allons, je veux bien que vous prends, c’est par compassion. Allora, vedo bene che ciò che sentite è compassione.
BEATRICE
(tendendo la mano a Benedetto)
Je ne veux pas vous refuser; mais je vous jure
que c’est bien malgré moi. Ce que j’en fais
n’est que pour vous sauver la vie, car on m’a
dit que vous étiez sur le point de mourir de
consomption.
Non voglio rifiutarvi, ma vi giuro che questo è
mio malgrado. Ciò che faccio è per salvarvi la
vita, poiché mi hanno detto che siete sul punto
di morire di consunzione.
BENEDETTO
Silence! je vous coupe la parole. Silenzio! Vi tolgo la parola.
(l’abbraccia)
DON PEDRO
Eh bien, Bénédict? Ebbene, Benedetto?
BENEDETTO
(interrompendolo)
Voulez-vous que je vous dise?… Un collège
tout entier de faiseurs d’épigrammes ne me
ferait pas changer d’idée; croyez-vous que je
me soucie d’une satire ou d’un sarcasme? Non,
celui qui s’inquiète des propos d’autrui n’osera
jamais rien faire qui ait le sens commun; bref,
j’ai résolu de me marier, et tout ce qu’on peut
dire à l’encontre m’est parfaitement indifférent;
vous auriez donc tort de rétorquer contre moi
mon propre langage, car l’homme est une créature
changeante, et c’est par là que je conclus.
Volete che vi dica?… Un intero collegio di
scrittori di epigrammi non mi farà cambiare idea;
credete che io sia preoccupato di una satira o
di un sarcasmo? No, colui che si preoccupa
dei propositi altrui non oserà mai fare nulla che
abbia senso comune; in breve, ho deciso di
sposarmi, e tutto ciò che si può dire contro mi
è perfettamente indifferente; avete quindi torto
di ritorcere contro di me le mie stesse parole,
poiché l’uomo è una creatura mutevole, ed è
per questo che io concludo.
(Va a firmare il contratto. Beatrice e i testimoni firmano anche loro)
DON PEDRO
Bravo, l’orateur! Bravo l’oratore!
LEONATO E GLI ASSISTENTI
Bravo! Bravo! Bravo! Bravo!
CLAUDIO
(verso le quinte)
Entrez-vous autres! Entrate voi!
SESTA SCENA
(Somarone entra, seguito dai suoi musici e da quattro coristi che portano ciascuno sulla cima di un bastone un cartello capovolto. I quattro portatori di cartelli si mettono accanto gli uni agli altri, verso il centro della scena. Somarone fa segno ai musici di cominciare)
N° 14 Insegna
ERO, URSULA, DON PEDRO, CLAUDIO E I CORISTI
Ici… l’on voit…Bénédict… l’homme marié! Qui… si vede… Benedetto… l’uomo maritato!
BENEDETTO
Oui, oui, oui, oui, l’homme marié, et très heureux
de l’être.
Sì, sì, sì, sì, l’uomo maritato e molto felice di
esserlo.
N° 15 Scherzo - Duettino
BENEDETTO
L’amour est un flambeau, L’amore è una fiaccola.
BEATRICE
L’amour est une flamme, L’amore è una fiamma.
BENEDETTO
Un feu follet qui vient on ne sait d’où, Un fuoco folle che viene non si sa da dove.
BEATRICE
Qui brille et disparaît, Che brilla e scompare.
BENEDETTO
…qui brille et disparaît… Che brilla e scompare
BEATRICE
pour égarer notre âme, Per smarrire la nostra anima.
BENEDETTO
Attire à lui le sot et le rend fou. Attira a sé lo sciocco e lo rende pazzo.
BEATRICE
Folie, après tout, vaut mieux que sottise La follia, dopo tutto, va meglio della scioccheria.
BENEDETTO
Folie, après tout, vaut mieux que sottise La follia, dopo tutto, va meglio della scioccheria.
BEATRICE E BENEDETTO
Adorons-nous donc, et quoiqu’on en dise,
Un instant soyons fous!
Aimons-nous!
Je sens, à ce malheur, ma fierté résignée;
Sûrs de nous haïr, donnons-nous la main…
Oui, pour aujourd’hui, la trêve est signée:
Nous redeviendrons ennemis demain…
Nous redeviendrons ennemis demain!
Adoriamoci, dunque, e chiunque lo dica.
Per un attimo siamo folli!
Amiamoci
Io sento, a questa disgrazia la mia fierezza rassegnata;
Sicuri di odiarci, diamoci la mano…
Sì, per oggi, la tregua è firmata.
Ridiverremo nemici domani…
Ridiverremo nemici domani…
ERO, URSULA, CLAUDIO, DON PEDRO, I CORISTI
Demain! Demain! Domani! domani!
FINE DELL’OPERA

(1) Testo tratto dal sito Libretti d'opera al quale rimandiamo per la consultazione dei libretti di altre opere

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Ultimo aggiornamento 15 agosto 2019