L'aria da concerto Der Wein (Il vino) fu composta tra il maggio e il 29 agosto 1929 su commissione del soprano Rusena Herlinger, che la cantò per la prima volta a Königsberg il 4 giugno 1930 sotto la direzione di Scherchen. Nella scelta di tre poesie di Baudelaire (dal ciclo Le Vin dei Fiori del male tradotte in iedesco da S. George), nella scrittura orchestrale, nella presenza di momenti allusivi alla musica di consumo (tempo di tango) Der Wein rivela la vicinanza al clima spirituale e stilistico della Lulu, di cui è, in un certo senso, uno studio preparatorio (nel 1929 Berg stava già lavorando alla sua seconda opera). Nello spirito delle ambivalenze della Lulu si colloca la vicinanza della greve, mortale malinconia dell'introduzione strumentale con la volgarità stilizzata del tempo di tango e con il visionario slancio lirico della sezione centrale (Il vino degli amanti). La prima lirica (L'anima del vino) presenta uno schema formale corrispondente ad una esposizione (dove il tempo di tango è il secondo gruppo tematico); la parentesi onirica del Vino degli amanti è uno Scherzo tripartito (seguito da una sorta di interludio strumentale che ne ripercorre a ritroso la seconda metà); infine il Vino del solitario è una ripresa liberamente abbreviata della musica della prima lirica.
Die
Seele des Weines Des weines geist begann im fass zu singen: Mensch - teurer ausgestossener - dir soll Durch meinen engen kerker durch erklingen Ein lied von licht und bruderliebe voll. Ich weiss: am sengendheissen bergeshange Bei schweiss und mühe nur gedeih ich recht Da meine seele ich nur so empfange Doch bin ich niemals undankbar und schlecht. Und dies bereitet mir die grösste labe Wenn eines arbeit-matten mund mich hält Sein heisser schlund wird mir zum kühlen grabe Das mehr als kalte keller mir gefällt. Hörst du den sonntagsang aus frohem schwarme? Nun kehrt die hoffnung prickelnd in mich ein: Du stülpst die ärmel - stützest beide arme Du wirst mich preisen und zufrieden sein. Ich mache deines weibes augen heiter Und deinem sohne leih ich frische kraft Ich bin für diesen zarten lebensstreiter Das öl das fechtern die gewandheit schafft. Und du erhältst von diesem pflanzenseime Den Gott - der ewige sämann - niedergiesst Damit in deiner brust die dichtkunst keime Die wie ein seltner baum zum himmel spriesst. |
Lo
spirito del vino Lo spirito del vino nel barile iniziò a cantare: Uomo - caro esiliato - dovrà per te soltanto, da questo mio carcere angusto, risuonare pieno di luce e di amore fraterno, il mio canto. Io lo so bene: sull'infocato pendio della montagna con sudore e fatica riesco ad allignare perché solo così ottengo di avere un'anima e ingrato o cattivo mai potrò diventare. E mi è dato provare un gran conforto se mi beve un'uomo stanco per la sua fatica, e la sua calda gola è per me come un fresco sepolcro più dolce e più gradito di una fredda cantina. Odi il canto di festa delle allegre brigate? Una vivace speranza in me sento ritornare: con le braccia sul tavolo e le maniche rimboccate tu tornerai contento e mi farai onore. Renderò più lucenti gli occhi alla tua amata ed a tuo figlio regalerò una forza nuova, per questo fragile combattente della vita sarò l'olio che rende più forti alla lotta. Tu ti sostenterai con questa linfa vegetale che Dio - seminatore eterno - su di noi versa, e nel tuo animo la poesia sentirai germogliare che come un pianta rara verso il cielo si leva. |
Der Wein der Liebenden Prächtig ist heute die weite Stränge und sporen beiseite Reiten wir auf dem wein In den feenhimmel hinein! Engel für ewige dauer Leidend im fieberschauer Durch des morgens blauen kristall Fort in das leuchtende all! Wir lehnen uns weich auf den flügel Des windes der eilt ohne zügel. Beide voll gleicher lust Lass schwester uns brust an brust Fliehn ohne rast und stand In meiner träume land! |
Il vino degli amanti Appare così splendido, oggi, lo spazio di sproni e briglie potremo fare a meno: ci solleviamo a cavallo del vino in alto verso un cielo che sembra fatato! Come angeli che, senza aver mai fine, tormenta un lungo brivido di febbre attraverso il cristallo azzurro dei mattini via nell'universo che tutto splende! Noi ci appoggiamo lievi sulle ali del vento che soffia senza freni entrambi spinti dallo stesso piacere Sorella mia, fianco a fianco fuggire è bello, senza sosta o riposo, verso il paese che accarezzo in sogno! |
Der sonderbare blick der
leichten frauen Der sonderbare blick der leichten frauen Der auf uns gleitet wie das weisse licht Des mondes auf bewegter wasserschicht Will er im bade seine schönheit schauen Der letzte thaler auf dem spielertisch Ein frecher kuss der hagern Adeline Erschlaffenden gesang der violine Der wie der menschheit fernes qualgezisch -- Mehr als dies alles schätz ich - tiefe flasche - Den starken balsam den ich aus dir nasche Und der des frommen dichters müdheit bannt. Du gibst ihm hoffnung liebe jugendkraft Und stolz - dies erbteil aller bettlerschaft Der uns zu helden macht und gottverwandt. |
Il vino del solitario Il singolare sguardo di donne leggere che su di noi scivola come una luce bianca, La luna, e il suo riflesso che vedi tremolare, quando la sua bellezza contempla bagnandosi nell'acqua L'ultimo tallero sul tavolo da gioco Un bacio audace alla magra Adelina Il suono snervante del violino simile al rantolo di tutto il dolore umano Più di questo mi è caro - mia profonda bottiglia - il balsamo potente che da te ricavo e al buon poeta la fatica toglie. Tu gli infondi speranza, giovinezza e amore e pure orgoglio - comune patrimonio di tutti gli umili, che in eroi ci trasforma e agli dei ci fa simili. |
(Traduzione di Ferdinando Albeggiani) |