Il Preludio, Fuga e Allegro in mi bemolle maggiore BWV 998 ci è pervenuto in un manoscritto autografo risalente al 1740-45, e recante come intestazione la scritta «Prelude pour la Luth ò Cembal». Si tratta insomma di brano destinato parallelamente a due diversi strumenti, liuto o cembalo, secondo una prassi assai diffusa, per cui la pagina musicale ha una sostanziale autonomia da una unica e precisa fonte di produzione del suono. Tuttavia è opportuno sottolineare come proprio negli anni di Lipsia (1723-1750) Bach mostri una particolare attenzione al liuto, strumento privilegiato della borghesia intellettuale cittadina. È la limitata diffusione del liuto che possiamo immaginare all'origine della destinazione polistrumentale. Le tre sezioni che compongono il brano devono essere considerate probabilmente come una suite mutila, nel gusto francese; dopo la canonica coppia preludio e fuga (il preludio di tipo improvvisatorio, la fuga ovviamente di scrittura rigorosa), la terza sezione ha il carattere di una «cornante».
Arrigo Quattrocchi