Musikalisches Opfer (Offerta musicale) in re minore, BWV 1079


Musica: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)

Regis lussu cantio et reliqua Canonica arte resoluta: Thematis Regii elaborationes canonicae: Quaerendo invenietis: Organico: non specificato ma include flauto, clavicembalo, 2 violini
Composizione: 1747
Edizione: J. G. Schübler, Zella, 1747
Dedica: il 7 luglio 1747 a Federico II di Prussia
Guida all'ascolto (nota 1)

Il 7 e l'8 maggio 1747 Bach soggiornò nel palazzo di Federico II, detto il Grande, a Potsdam, dove il suo secondogenito, Carl Philipp Emanuel ricopriva il posto di Kammer-Cembalist (clavicembalista ufficiale) alla corte del re di Prussia. Con l'occasione il compositore, come scrive Johann Nikolaus Forkel, autore della prima biografia su Bach (1802), fu invitato ad una serata musicale dal re, che gli propose un tema da sviluppare, su cui Bach improvvisò una fuga a tre voci. Successivamente il musicista elaborò una fuga a sei voci su un tema proprio, suscitando l'ammirazione del re, flautista di provate capacità esecutive. Ritornato a Lipsia Bach riprese in mano lo stesso tema reale per rielaborarlo in diverse forme e scrivere quel ciclo tripartito di canoni e fughe, più una sonata per flauto e violino, dedicato appunto a Federico il Grande in quanto composto sul Thema Regium e conosciuto con il titolo Das musikalische Opfer (Offerta musicale) BWV 1079. Il primo esemplare di questa raccolta fu pubblicato il 1 luglio 1747 e comprendeva il Ricercare a 3, il Canon perpetuus super Thema Regium, i cinque Canones diversi e la Fuga canonica. Gli altri pezzi, tra cui la Sonata per flauto, violino e basso continuo e il Ricercare a 6 apparvero più tardi e furono stampati in due fascicoli dallo stesso editore Georg Schübler.

Si è molto discusso sulla esatta disposizione dei vari brani che compongono l'Offerta musicale, specialmente per la parte che riguarda la distribuzione strumentale, in quanto la prima edizione formulata da Bach ha subito successivamente delle modifiche. Si ha motivo di ritenere però che l'ordine dei pezzi, preceduto dall'acrostico «Regis lussu Cantio et Reliqua Canonica Arte Resoluta», cioè «Per ordine del re canto dato con il seguito sviluppato secondo la tecnica del canone», le cui prime lettere in latino significano Ricercar, un termine indicativo della ricerca delle diverse combinazioni polifoniche da realizzare, sia il seguente: Ricercare a 3 per cembalo, Canones diversi super Thema Regium, comprendenti canoni a rovescio (cancrizans), all'unisono, per moto contrario, per aumento contrario e per toni, Fuga canonica in Epidiapente, cioè una fuga a tre voci sulla distanza di una quinta, altri quattro canoni, una Sonata a tre per flauto, violino e continuo in quattro movimenti (Largo-Allegro-Andante-Allegro) e un Ricercare a 6 per cembalo, posto a conclusione di un'opera di notevole valore teorico-didattico, così come L'arte della fuga in re minore composta nel 1749-'50 e ritenuta la continuazione, non solo ideale, dell'Offerta musicale.

Il magistrale lavoro bachiano si apre con un Ricercare a tre voci per cembalo, che è una fuga strumentale sulla falsariga dello stile vocale, dal carattere nobilmente severo e costruito con quell'equilibrio architettonico tipico dell'intelligenza compositiva del musicista. Nei cinque Canones super Thema Regium il compositore dispiega tutta la sua portentosa abilità nel variare, contrappuntature, modulare, rovesciare i vari temi, in un gioco di figurazioni ritmiche anche ardite e complesse, che non perdono di vista il nucleo originario. Nell'edizione dell'Offerta musicale destinata a Federico il Grande ci sono alcune annotazioni significative scritte di pugno dallo stesso compositore. Sul canone «per augmentationem» Bach ha annotato questa frase: «Notulis crescentibus crescat fortuna regis» (Possa la fortuna del re crescere insieme con il valore di queste note) e allo stesso modo in testa al Canon a 2 per tonos sta scritto: «Ascendenteque modulatione ascendat gloria regis» (Possa la gloria del re salire come sale la modulazione). Certamente c'è una visione tecnicistica nella elaborazione di questi canoni, secondo una consuetudine che risale al tardo Medioevo, ma non si può negare a Bach, oltre ad una straordinaria capacità contrappuntistica, una netta e chiara volontà a nobilitare in una visione artistica unitaria un materiale così variegato nei suoi principii tecnici. Non meno intricati come teoremi geometrici, ma sempre illuminati da una lucida razionalità, si presentano la Fuga canonica, il Canon perpetuus super Thema Regium e il successivo Canon perpetuus, detto anche Canon inflnitus, perché le voci ritornano al punto in cui sono partite per ricominciare.all'infinito il proprio gioco. Ad un certo punto Bach è così preso dagli enigmi contrappuntistici e tecnici dei canoni a 2 e a 4 da incitare quasi se stesso e gli esecutori con un «Quaerendo invenietis» (Cercate e troverete).

Nel momento di maggiore tensione espressiva si colloca la Sonata a tre per flauto, violino e basso continuo, in cui il più volte citato tema regio viene esposto estesamente con ricchezza di accenti e di idee melodiche, con lo scopo di valorizzare ed esaltare principalmente il flauto, lo strumento reale per eccellenza. Si tratta di una sonata da chiesa in quattro movimenti, contrassegnata da una musicalità pensosa di stile cameristico, in cui il contrappunto e la fuga sono gli aspetti caratterizzanti e salienti del discorso sonoro. La composizione si conclude con il Ricercare a sei voci per cembalo, una tra le più elaborate fughe scritte da Bach: la chiarezza formale e la levigata soavità del suono ne fanno uno dei momenti più alti della musica polifonica, come sostiene Karl Geiringer nel suo pregevole libro sulla dinastia della famiglia Bach. In sostanza, l'Offerta musicale - è sempre il pensiero di Geiringer - appare l'opera di un maestro intento a trarre le conclusioni non soltanto dell'esperienze della sua vita, ma, ben oltre, quella di un'intera età. In una forma compatta e monumentale l'Offerta presenta l'ultimo compendio del pensiero musicale di tre secoli.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 18 novembre 2013


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Ultimo aggiornamento 14 luglio 2013