E' un pezzo a sè che non ha nulla a che vedere con la precedente fantasia. Non è bene accertato se questa «fuga» sia stata composta per cembalo con pedali oppure per organo. L'unica indicazione che specifica l'uso della pedaliera appare verso la conclusione, dove sono poste al basso alcune note ripetute e quindi una breve cadenza virtuosistica.
Come stile si direbbe che essa appartenga più alla letteratura clavicembalistica, ma, comunque, anche all'organo è di ottimo effetto.
Il soggetto è movimentato e si presta benissimo per lo sviluppo di una composizione dinamica e spigliata.
Un'altra copia manoscritta fa risalire questa « Fuga » al periodo di Weimar.
Fernando Germani