Herr Christ, der ein'ge Gottes, BWV 601

Corale in la maggiore per organo

Musica: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Melodia: Erfurter Enchiridion
Organico: organo
Composizione: 1713 - 1715
Edizione: Peters, Lipsia, 1846

Inserito al n. 3 di Das Orgel-Büchlein
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Se Albert Schweitzer considerava enfaticamente l'Orgelbüchlein come il dizionario della lingua musicale, Alberto Basso l'ha definito più precisamente «la prima e veritiera manifestazione del pensiero didattico bachiano». Si tratta di una raccolta enciclopedica concepita secondo un principio sistematico che unisce preoccupazioni apparentemente diverse: l'educazione dell'organista principiante, l'adesione agli articoli di fede e il rispetto dei compiti liturgici. In questo grandioso progetto, intrapreso a Weimar nel 1714 e interrotto due anni dopo, si compendia in effetti lo stile dei primi corali bachiani, con una ricerca di semplicità che investe contemporaneamente la forma della composizione, l'intelligibilità del contrappunto e la possibilità concreta d'uso nelle occasioni richieste dalla chiesa.

Anche nella forma incompiuta in cui Bach l'ha lasciato, l'Orgelbüchlein rimane un lavoro imponente, con 45 corali elaborati (sui 164 previsti). Il piano di Bach segue i testi pubblicati nel 1713 da Johann Leonhard Mumbach per regolamentare la liturgia a Weimar, ma adotta un diverso criterio organizzativo, partendo dai canti delle festività anziché da quelli del servizio regolare. L'intenzione didattica di Bach, d'altra parte, è trasparente non solo nello sviluppo della tecnica organistica, ma anche nell'elaborazione dei corali, una vera scuola di contrappunto per gradi crescenti di varietà e di complessità. Al rapporto con i testi si deve infine lo sforzo espressivo e simbolico che Bach riversò in ciascuna delle composizioni. Sono i corali dell'Orgelbüchlein, infatti, ad aver acceso per primi il gusto cabalistico delle analisi numerologiche, spinte per un verso a rintracciare i rapporti interni di ciascun brano, per un altro a dare un valore quasi superstizioso alle relazioni più esteriori. Contando per esempio che fra i tredici corali della Passione e della Pasqua, che insieme assommano 285 battute di musica, si trovano due battute dell'incompiuto corale O Traurigkeit, Georges Guillard ha voluto leggere fra le righe un annuncio della morte di Bach prefigurato, fra l'altro, proprio dall'interruzione del lavoro: i corali della morte e resurrezione di Cristo sarebbero infatti 14, numero che corrisponde alla somma delle lettere BACH, mentre le 287 battute di musica che ne risultano si possono leggere come 28.7, cioè come la data del 28 luglio alla quale il compositore morì nel 1750.

Una simile conclusione basterebbe da sola a fare giustizia di tutta la falsa abilità con la quale l'opera di Bach viene trasformata in una sorta di rebus. L'adozione di sistemi di riferimento numerici, infatti, serve a Bach non tanto per disseminare di enigmi la sua produzione, quanto piuttosto come un canovaccio per il lavoro di composizione e di improvvisazione dietro il quale si può rintracciare tutt'al più un sistema arbitrario per l'organizzazione della materia musicale, ma non una tecnica altrettanto sistematica per la traduzione dei suoni in simboli.

Il Corale Herr Christ, der ein'ge Gottes Sohn, pronuncia il tema del corale in maniera più diretta, ma sempre inserendolo in una varietà di figurazioni contrappuntistiche che allontanano l'elaborazione dal semplice sostegno della linea melodica.

Stefano Catucci

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Il canto proviene dall'antica raccolta dell'«Erfurter Enchiridion» (1524). Il carattere lieto del testo è espresso musicalmente da Bach attraverso un vivace movimento ritmico che si alterna tra le parti per tutta la durata de! pezzo.

Fernando Germani


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Basilica di S. Maria degli Angeli, 8 giugno 2000
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Basilica di S. Maria in Ara Coeli, 20 aprile 1971


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Ultimo aggiornamento 13 gennaio 2017