Canzona in re minore, BWV 588

Musica: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Organico: organo
Composizione: 1715 circa
Edizione: Peters, Lispia, 1845

Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Fra le composizioni di altri autori che Bach copiò per interesse personale, si trovano i Fiori musicali di Frescobaldi, ai quali il musicista tedesco si dedicò intensamente negli ultimi anni del suo soggiorno a Weimar. È verosimile perciò ipotizzare che la Canzona in re minore BWV 588, che risente in modo evidente dell'esempio di Frescobaldi, sia stata scritta in quel periodo. Il tema di Bach è molto simile a quello della Canzona dopo l'Epistola (il n. 43 dei Fiori), mentre il controsoggetto cromatico della prima sezione rivela ancora, dietro di sé, un modello italiano di ascendenza madrigalistica. La Canzona di Bach è in due sezioni, la scansione fra le quali è segnata da un passaggio ritmico che ancora si può ricondurre a Frescobaldi. Il trattamento del materiale, tuttavia, denota quell'uso della tecnica della variazione che è tipico di Bach e che mostra come egli tendesse a metabolizzare lo studio degli antichi maestri, senza limitarsi ad apprenderne l'esempio o a imitarlo, ma trasformandolo per integrarlo nel mondo musicale che gli era proprio.

Al suo arrivo a Lipsia, intorno al 1723, Bach confezionò una raccolta di sei brani intitolati Orgeltrios, destinati forse all'educazione musicale del figlio Wilhelm Friedemann. Si tratta in gran parte di opere già scritte in precedenza e rielaborate, ma non mancano pagine interamente nuove e, soprattutto, non manca quell'intenzione sistematica che per Bach coincideva con l'idea stessa del "ciclo", a ogni tassello del quale, in questo caso, egli diede come titolo Sonata. La dicitura in trio allude al fatto che tutte le sei Sonate presentano una scrittura a tre voci, due melodiche e una di basso.

Stefano Catucci


(1)  Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Basilica SS. XII Apostoli, 11 ottobre 2000


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Ultimo aggiornamento 19 novembre 2013