La cantata "Du wahrer Gott und Davids Sohn" BWV 23 è del 1723, per la Dominica Estomihi, e richiede tre voci (soprano, alto, tenore), il coro, e un organico di 2 oboi, cornetto, 3 tromboni, 2 violini, viola e continuo. Per quanto scritta a Cöthen, con la precedente BWV 22, appartiene alla prima annata lipsiana (1723-24), e insieme le due cantate furono presentate nell'ultima domenica possibile in Quaresima a Lipsia, quella di Quinquagesima (Estomihi), ma la prima delle due era sicuramente nota per aver costituito la prova di ammissione il 7 febbraio dell'anno precedente, il 1723. Il testo, probabilmente di Bach, è ripreso da Giovanni (5, 4-10; 20, 19-31). Particolare interessante ci è offerto dal corale finale che diventerà quello della Passione secondo Matteo, con la precisazione che la cosa si rendeva possibile per la vicinanza fra la domenica di Quinquagesima e il tempo della Passione, nella tematica della crocifissione. I tre versi di questo corale sono affidati al soprano ma ogni ripresa è presentata in maniera differente, sia sotto l'aspetto strumentale che per i tempi adottati. La cantata si apre con un duetto fra soprano e alto, una preghiera di compassione costruita su un'armonia cromatica, con un frequente movimento semitonale anche nella linea. L'andamento in canone è dovuto al doppio significato presente nel titolo ("Du wahrer Gott und Davids Sohn") e si presenta sia nelle voci che nei due oboi obbligati, con un effetto di grande ricchezza. Nel recitativo che segue, per tenore, durante il quale oboi e violino intonano l'Agnus Dei, di particolare espressività è il pianto disperato iniziale ("Ach! gehe nicht vorüber"). Singolare ancora la struttura nel n. 3, che è quella di rondò, con un equilibrio perfetto fra tecnica e spiritualità. Ma tutta la cantata, di soli quattro numeri, è piuttosto particolare per la forma, di concezione cameristica e destinata ad un uditorio raffinato. Anche per questo probabilmente la cantata non fu scelta per la prova di ammissione del 1723.
Roberto Chiesa