Weichet nur, betrübte Schatten, BWV 202

Cantata in sol maggiore per soprano e orchestra

Musica: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Testo: autore ignoto
Occasione: matrimonio

  1. Weichet nur, betrübte Schatten
    Aria in sol maggiore per soprano, oboe, archi e continuo
  2. Die Welt wird wieder neu
    Recitativo in do maggiore per soprano e continuo
  3. Phoebus eilt mit schnellen Pferden
    Aria in do maggiore per soprano e continuo
    Ripresa nella Sonata per violino in do maggiore, BWV 1019
  4. Drum sucht auch Amor sein Vergnügen
    Recitativo in la minore/mi minore per soprano e continuo
  5. Wenn die Frühlingslüfte streichen
    Aria in mi minore per soprano, violino solo e continuo
  6. Und dieses ist das Glücke
    Recitativo in re maggiore per soprano e continuo
  7. Sich üben im Lieben, in Scherzen sich herzen
    Aria in re maggiore per soprano, oboe e continuo
  8. So sei das Band der keuschen Liebe
    Recitativo in sol maggiore per soprano e continuo
  9. Sehet in Zufriedenheit tausend helle Wohlfahrstage
    Gavotta in sol maggiore per soprano, oboe, archi e continuo
Organico: soprano, oboe, 2 violini, viola, continuo
Composizione: 1723 circa
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1862
Guida all'ascolto (nota 1)

Bach compose un numero ragguardevole di Cantate sacre (almeno duecento delle trecento che sono state conservate) e una trentina (in effetti sarebbero poco più di quaranta, se tutte fossero giunte sino a noi) di Cantate profane, che sono al limite tra il sacro e il profano, in quanto alcune sono cantate per commemorazioni funebri (Trauerkantaten) e per cerimonie riguardanti eventi civili, riutilizzate dall'autore per feste liturgiche. Tra le Cantate profane acquistano particolare rilevanza la Cantata per la cerimonia nuziale (Trauungskantate) eseguita in chiesa e divisa in due parti, prima e dopo la celebrazione del matrimonio, e la Cantata nuziale (Hochzeitskantate) eseguita durante il banchetto nuziale. Cinque sono le Trauungskantaten e tre le Hochzeitskantaten, formalmente diverse fra di loro, perché le prime racchiudono corali e coro, al contrario delle seconde, dove predominano in alternativa arie e recitativi.

Delle tre Cantate nuziali una risale al periodo di Köthen e le altre due al periodo di Lipsia. La Cantata eseguita stasera è quella di Köthen, scritta tra il 1717 e il 1723 su un testo di autore sconosciuto e indicata con le parole "Weichet nur, betrübte Schatten" (Dissolvetevi dunque, ombre invernali) con il numero di catalogo BWV 202. Essa è per soprano, oboe, archi in tre parti (due di violino e una di viola) e basso continuo ed è articolata in nove pezzi con cinque arie inframezzate da quattro recitativi. L'aria di apertura e la gavotta finale prevedono l'intervento di tutto l'organico strumentale; le tre arie intermedie affiancano alla voce di soprano uno strumento solista, nell'ordine il continuo, il violino e l'oboe. Tre delle arie, la prima, la seconda e la quarta, rispettano la forma con il "da capo", secondo lo schema A-B-A. Non si sa quali siano i nomi degli sposi per cui Bach compose la Cantata, improntata ad una esaltazione della primavera come stagione dell'amore.

Il brano iniziale "Weichet nur, betrübte Schatten" (Dissolvetevi dunque, ombre invernali) vede gli archi disegnare una progressione di scale ascendenti, in cui spicca la voce dell'oboe che «canta una melodia piena di sognante dolcezza», secondo l'annotazione di Albert Schweitzer. La frase dell'oboe viene ripresa dal canto del soprano e l'insieme assume un tono delicatamente tenero e affettuoso. La parte centrale dell'aria "Florens Lust" (Desiderio di Flora) è per contrasto molto ritmica e ben scandita dalla voce del soprano, ornata nell'avvolgente motivo strumentale. Un senso di equilibrio e di perfetta armonia si ristabilisce con il ritorno dell'aria con il da capo. Un breve e semplice recitativo "Die Welt wird wieder neu" (Il mondo ridiventa nuovo) conduce alla seconda aria, anch'essa con il da capo "Phoebus eilt mit schnellen Pferden" (Febo si affretta con cavalli veloci), sviluppata in modo serrato e vivacemente visivo, tanto da far pensare allo Schweitzer al galoppo dei cavalli di Apollo.

Il recitativo "Drum sucht auch Amor sein Vergnügen" (Anche Amore cerca il suo piacere) dalla linea sinuosa introduce la terza aria "Wenn die Frühlingslüfte streichen" (Quando soffiano le brezze di primavera), in cui il violino solista disegna un motivo ornamentale, arricchito da una danzante linea vocale. Segue un altro recitativo "Und dieses ist das Glücke" (E questa è la felicità), quasi un arioso, e l'oboe esprime un tema di esultante letizia "Sich üben im Lieben" (Far pratica d'amore) che verrà ripreso da Bach nella Cantata "Liebster Gott, wann werd' ich sterben" (Amatissimo Dio, quando morirò). Ancora un recitativo "So sei das Band der keuschen Liebe" (Così sia il vincolo del casto amore) introduce l'aria finale "Sehet in Zufriedenheit" (Possiate vivere in letizia), che è una spigliata gavotta ben ritmata, elegantemente cantata dal soprano e sorretta con piacevole gusto dal complesso strumentale.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 30 marzo 1985

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Ultimo aggiornamento 12 gennaio 2014